L’Emilia-Romagna è all’avanguardia nell’utilizzo della psicologia del turismo a fianco dei comuni strumenti di marketing turistico
Studiare i comportamenti delle persone in vacanza, analizzare le intenzioni e le motivazioni che spingono gli individui a viaggiare, comprendere i processi decisionali che sottendono le scelte di viaggio, sono tra gli obiettivi della psicologia del turismo, una branca relativamente giovane tra le scienze psicologiche ma oggi di grande aiuto nel campo del marketing turistico. È grosso modo dagli anni Ottanta che viene studiata su basi scientifiche, allo scopo di sviluppare possibili proposte di intervento da sottoporre alle Istituzioni. Nell'esperienza turistica si fondono diversi aspetti motivazionali: ci sono soggetti alla ricerca del riposo e del relax, altri che ricercano la trasgressione, altri ancora vogliono soltanto evadere dallo stress quotidiano. Ci sono persone che durante i viaggi vogliono stringere nuovi legami o consolidare quelli esistenti, altre invece cercano l'isolamento o la soddisfazione di una gamma pressoché infinita di curiosità e desideri. Tutte le scelte di viaggio e di vacanza hanno in comune la necessità di rispondere a bisogni di salute psicologica. Ecco quindi l’importanza degli studi di psicologia del turismo affiancati alle strategie di marketing.
Regione all’avanguardia nell’utilizzo di queste tecniche è l’Emilia-Romagna che da tempo collabora con l’Ordine regionale degli Psicologi e nei percorsi di progettazione partecipata tra i vari attori - operatori turistici, visitatori, specialisti dei vari settori - ha affiancato anche gli psicologi. I dati sembrano dare ragione a questa pratica. Nel 2015, secondo l’Osservatorio regionale sul turismo, in Emilia-Romagna c’è stato un incremento del 3,2% delle presenze, salite a oltre 46 milioni. Nel week-end di Pasqua la regione ha registrato quasi il tutto esaurito. Dal sito dell’Apt Servizi si evince che ci sono state “circa 170mila presenze nei 950 hotel aperti sulla costa, con permanenza media di due notti e mezzo e occupazione tra l’85% e il tutto esaurito, e 120mila visitatori nei parchi divertimento aperti” e che risultati di pari livello sono stati raggiunti anche in montagna, nelle città d’arte e nelle località termali. Sono numeri che richiedono una progettazione dell’offerta con tutti gli specialisti in grado di dare una mano, in modo tale da strutturare un turismo sostenibile e durevole. D’altra parte l’ambizioso obiettivo di legislatura della Regione è raggiungere una quota pari al 10% del PIL regionale nel settore dell’economia turistica.
Fondamentale è pertanto l’approfondimento psicologico dell’intreccio tra salute, turismo e cultura, tenuto conto che è la ricerca di ricompense psicologiche, sia a livello individuale che sociale, a condizionare le nostre scelte. Situazioni emotive, affettive e sociali interagiscono e si sovrappongono nelle scelte di ciascun individuo. Organizzare il turismo oggi significa contemperare il benessere psicologico e la soddisfazione del turista, le motivazioni che spingono gli individui a viaggiare, con il rispetto dell’identità dei possibili luoghi scelti come meta e la salvaguardia della cultura locale, facendo in modo che la vacanza non termini con il ritorno a casa ma continui per un tempo indefinito come esperienza di viaggio da ricordare.
Riccardo Caldara
Twitter @riccardocaldara
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