Mamma butta la pasta che arrivo. Non stupisce neanche più di tanto gli italiani il grafico che sta girando nel web sulla percentuale di giovani tra i 25 e i 34 anni che vivono con i genitori negli Stati europei (e negli Stati Uniti): nel nostro Paese, il 46,6% di loro risiede nella casa dei genitori, percentuale che ci colloca a un poco invidiabile 5° posto, dietro Slovacchia (56,6%), Bulgaria (52,8%), Grecia (51,6%) e Malta (48,9%).
Non stupisce, ma fa male, e non solo a noi. Perché in ogni corso di sociologia si impara che certi costumi sono tradizioni antiche, acquisite nei secoli: nei Paesi mediterranei e cattolici da sempre prevale il modello di famiglia patriarcale, in cui è la donna che abbandona la dimora avita per trasferirsi in quella del suo sposo e della relativa famiglia, mentre nei Paesi nordici i giovani da centinaia di anni acquisiscono autonomia e indipendenza con l'età della ragione.
Però, come spiega Jason Karaian nella sua analisi su Quarz (ripresa da Internazionale), i dati su cui riflettere, e per cui preoccuparsi, sono tutti sulla situazione attuale, e non sulle tradizioni e la storia dei diversi territori. Nel Regno Unito, ad esempio, nel 2013 c'era quasi un milione di 25-34enni in più a casa con mamma e papà rispetto a dieci anni prima. Ovvero, rispetto a prima della crisi; e, beninteso, la popolazione complessiva che rientra in quella fascia d'età è rimasta invariata.
Altro dato che "fa male": in Spagna e Irlanda (Paesi cattolici) la quota di giovani che abitano con i genitori è calata negli ultimi anni rispetto al periodo pre crisi. Ma questo dato, così come quello secondo cui in Italia tale percentuale è cresciuta solo dell'1,5% ("meglio" di Paesi come Svizzera, Francia e Regno Unito, e ai livelli degli Stati Uniti), non è affatto da leggersi come una buona notizia, anzi. La realtà è che molti di coloro che hanno abbandonato la casa paterna hanno lasciato anche la propria città e il proprio Paese, trasferendosi all'estero in cerca di un lavoro e di una vita migliori: in Spagna, in 5 anni il numero di abitanti tra 25 e 34 anni è scesa del 16%.
Insomma, piacerebbe a tutti archiviare questi dati con un sorriso, con la solita ironia sugli italiani "choosy" e viziati che vivono con mamma per avere sempre la pasta (o la pappa) pronta e la camicia stirata. Ma purtroppo è dall'estero che arriva la conferma che non siamo di fronte a un problema solo italiano. I giovani europei vivono con i genitori o si trasferiscono all'estero: va bene la mobilità, vanno bene i confini aperti, e va bene l'amore familiare, ma non se sono obblighi da accettare per forza pur di poter sperare in un futuro migliore.
Claudio Pizzigallo - Marketingdelterritorio.info
Twitter @pizzi_chi
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(Immagine di copertina tratta da uno spot norvegese sugli italiani mammoni. Guarda il video: http://youtu.be/SqufplokB4I)