Un caso destinato a fare giurisprudenza, ma anche a rinfocolare le mai sopite polemiche di albergatori e ristoratori su uno dei più importanti siti al mondo: TripAdvisor. È la storia di Eleonora Cavallini, la prima persona in Italia, se non al mondo, a essere indagata ufficialmente per una recensione (ovviamente negativa) su TripAdvisor.
Cavallini, insegnante di lingua e letteratura greca all'università di Bologna, è stata infatti querelata da un ristorante della sua città per un giudizio su un vino, definito "avariato", e la procura bolognese ha avviato un'inchiesta che potrebbe finire in tribunale. La storia, raccontata dalla stessa protagonista a Vanity Fair, è iniziata il 19 giugno 2012. Eleonora Cavallini, assidua frequentatrice del portale tanto da avere lo status di "Recensore super", scrive una recensione su TripAdvisor dopo una cena in un ristorante frequentato svariate volte: non dà il giudizio pessimo, ma scrive: "Non è ammissibile presentarsi per tre volte di fila e ricevere vino imbevibile. Non parlo di vino cattivo. No, parlo di vino avariato, roba da creare problemi di salute". La docente spiega di conoscere bene, e di aver sempre apprezzato, quel ristorante: "Nelle ultime tre volte, però, sono stata servita con un vino non buono" e la prima di queste tre, nel dicembre 2011, le era costata "una notte d'inferno". Così, al ripetersi della sgradevole circostanza enologica, chiede al cameriere un cambio di bottiglia: "Mi disse che facevo storie, che era buono. Dopo le mie lamentele, me lo cambiò bofonchiando. Non prima di aver spiegato che 'il locale è molto famoso e la gente fa la fila per entrare'. Della serie: 'Ringrazia se hai il posto a sedere'."
Arriva così il commento sul vino avariato, e la conseguente querela dei proprietari del ristorante, intenzionati a difendere il buon nome della propria attività. Il termine "avariato", infatti, trascende il giudizio personale, e potrebbe configurare un'accusa di frode alimentare. "Ma io non volevo accusarli di nessun reato. Solo di trascuratezza. Forse avranno conservato male il vino", spiega Cavallini.
Ad ogni modo, dopo la querela partono le indagini, finché lei riceve un avviso di garanzia: "Tra dieci giorni sarò interrogata dalla polizia giudiziaria. D'intesa con il legale potrò presentare una memoria difensiva". Sicuramente la donna non tornerà più in quel ristorante, ma soprattutto il caso attirerà ancor di più l'attenzione di quanti, nella ristorazione e nella ricettività, ormai da anni avvertono sui rischi connessi all'uso e all'abuso di portali come TripAdvisor.
Operatori vs TripAdvisor, la tensione è alle stelle