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Imprenditori e operatori di settore sono chiamati a elaborare proposte concrete da sottoporre ai legislatori e da avviare in autonomia. È un “movimento culturale per la ripresa”

Favorire la ripresa del turismo domestico, far conoscere le bellezze nostrane agli italiani, promuovere la cultura, la tradizione e i prodotti enogastronomici del nostro Paese e dare visibilità alle storie ed esperienze di successo: sono queste le intenzioni dichiarate nel Manifesto di #IoRestoinItalia, iniziativa finalizzata a “creare un movimento di promozione turistica interna che possa favorire, nel più breve tempo possibile, la ripresa del mercato turistico e del suo indotto, per ridurre le pesanti ricadute sul comparto turistico italiano e sul sistema occupazionale” messi duramente alla prova dalla pandemia da Coronavirus ancora in corso.

Con la situazione che si è venuta a creare nel nostro Paese in seguito all’introduzione delle misure attuate per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e considerate le tempistiche “scaglionate” delle fasi di evoluzione della malattia tra un Paese e l’altro, è ragionevole pensare che, quando sarà possibile di nuovo viaggiare, il settore turistico nostrano potrà ripartire solo grazie al traffico nazionale. Da queste considerazioni trae origine #IoRestoinItalia, la proposta privata aperta a tutti e di carattere dichiaratamente non commerciale, lanciata a fine marzo da Gabriele Gneri, consulente turistico e albergatore con una struttura ricettiva sul lago di Misurina, con Andrea Babbi, già direttore dell’Enit, Carlo Scrivano, direttore dell’Unione Provinciale Albergatori di Savona, e altri colleghi del settore. L’invito all’azione è tanto semplice quanto sfidante: “Questa estate facciamo scoprire l’Italia agli italiani”.

“Ci stiamo interrogando su quali possano essere le proposte e le attività che tutti insieme possiamo portare al Governo o mettere in atto per non perdere questo tempo prezioso e limitare gli effetti sulla imminente stagione estiva, e se possibile per farsi trovare preparati quando il mondo tornerà a viaggiare. Per questo vi chiedo di contribuire nel diffondere questo messaggio, supportare l’iniziativa e mandare proposte concrete”: così Gneri “in persona” si rivolge “a tutti gli operatori di buona volontà” sul sito di iorestoinitalia.org, dando il via a quello che si potrebbe definire un “movimento culturale per la ripresa” nel quale si chiede al Governo italiano, alle Regioni e a tutti gli operatori del turismo di unirsi per incentivare per quest’estate il movimento interno degli italiani in Italia e di favorire con ogni iniziativa possibile lo sviluppo della domanda interna.

In poche settimane il sito ha raccolto un ragguardevole successo: al momento conta quasi duecento sostenitori che hanno condiviso idee di marketing, proposte di rilancio, contributi video promozionali e tanto altro. Tra le proposte, più di cinquanta riguardano il come muoversi e organizzarsi: in prevalenza sono incentrate sulle modalità della ripartenza, con la priorità di contare sulla liquidità, sulla gestione dei collaboratori, la gestione dei fidi e l’accesso a nuovo credito per riqualificare le strutture. Non mancano neppure le riflessioni sui modelli di business, con strategie diversificate a seconda del territorio ma con l’idea comune di rinnovare anche i rapporti tra operatori, albergatori, proprietari di strutture e sistema bancario. Qualcuno poi pensa già anche al futuro, una “fase 2” chiamata #IoTornoinItalia per il 2021 dedicata alle persone di origine italiana che risiedono all’estero: una platea di ottanta milioni di potenziali turisti.

Nonostante il lockdown, il settore non intende stare con le mani in mano, insomma. Ma anche dalla politica arrivano segnali incoraggianti: tra le misure già varate figura la sospensione dei versamenti delle imposte e contributi e accessi più agili agli ammortizzatori sociali, ma si parla anche di detrazioni fiscali sulle spese di chi trascorrerà le vacanze in Italia, aprendo di fatto a una valutazione della proposta avanzata da più voci del comparto turistico tra cui Confcommercio e Federalberghi, e di Fondi regionali emergenza Covid-19 per prestiti agevolati anche per il settore turismo.

Guardare al futuro con fiducia sì, ma senza attendere in modo passivo che le cose si aggiustino da sole: anche questo è uno dei tanti pregi di cui tutti noi italiani possiamo essere orgogliosi.

 

 



 

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