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Nel 2017 è stata registrata una crescita significativa delle entrate internazionali per turismo (+7,7%), di poco superata dall’espansione delle uscite internazionali (+8,9%)

Anche se l'Italia quest'anno non figura nel prestigioso palcoscenico dei mondiali di calcio, ci si può consolare in ambito turistico nel quale è certamente una delle destinazioni più gettonate a livello internazionale. Lo dimostrano i dati e i trend discussi il mese scorso a Venezia nella diciottesima edizione della conferenza "L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2017", organizzata da Ciset, Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d’Italia. L'indagine si è basata su interviste e conteggi di un campione di viaggiatori residenti e non residenti in transito alle frontiere italiane (valichi stradali e ferroviari, porti e aeroporti internazionali). Qualche dato ci aiuta a comprenderne il valore della ricerca: 120.000 interviste, 100 domande, 150 intervistatori in 60 punti di frontiera, 1.300.000 conteggi e dataset finale con oltre 400 variabili.

Nel corso del 2017 i visitatori internazionali in Italia hanno speso 39,1 miliardi di euro (erano 34,4 nel 2016). Durante l'appuntamento c'è stato anche spazio per analizzare il comportamento dei viaggiatori italiani all'estero che da gennaio a dicembre 2017 hanno speso 24,5 miliardi di euro (consumi) contro i 22,5 del 2016. La Bilancia turistica 2017 dei pagamenti ha toccato i 14,6 miliardi di euro di saldo netto contro i 13,8 registrato nell'anno precedente (+5,7% sul 2016). Risultati che fanno ben sperare, frutto di una crescita significativa delle entrate internazionali per turismo (+7,7%), di poco superata dall'espansione delle uscite internazionali (+8,9%)

Non sono mancati poi i dati interni sull’economia turistica regionale. "La ricchezza generata dal turismo rimane polarizzata nelle prime 5 regioni turistiche (Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana e, per la prima volta, Campania), che concentrano il 67% della spesa dei turisti internazionali ed il 62% del valore aggiunto. turistico. Grazie alle buone performance di Campania, Puglia e Sicilia, le quote di spesa e di ricchezza prodotta dal turismo nelle regioni del Sud si consolidano, raggiungendo rispettivamente il 13% e il 16,6%". I tratti comuni riguardano il positivo fatturato generato dal turismo culturale tradizionale, che supera i 15,5 miliardi (+11,4%), il turismo balneare (5,5 mld di euro, +11%) e la vacanza verde, attiva ed enogastronomica (+11,7% del fatturato, che ha così superato il miliardo). Segno più anche per la montagna in recupero rispetto a un difficile bienni, con 1,4 mld di fatturato nel 2017.

Il rapporto tra turisti e alloggio, in particolare sulla scelta tra hotel e case vacanze, è stato un altro dei filoni approfonditi durante i lavori a Venezia alla presenza di rappresentanti del Mibact, Regione Veneto, Avepa, Manageritalia, B&b Hotels e Parc Hotels Italia protagonisti della tavola rotonda dal titolo “Il ricettivo innova e si rinnova: quali tendenze e prospettive”. Un'occasione per valutare i cambiamenti di un settore che non può ignorare - e non lo fa - il progressivo scenario in evoluzione del turista tipo con una crescita ad esempio delle famiglie monoparentali.

Per approfondire: http://www.turismo.beniculturali.it/news/ciset-banca-ditalia-resoconto-materiali-conferenza/

Pietro Martinetti 

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