Dopo la riforma Del Rio sulle Province, la Regione Toscana rivede il Testo Unico del Turismo. Le novità riguardano la collaborazione tra Regione e Comuni, e poi il riconoscimento delle novità sul mercato, dagli alberghi diffusi alle case vacanza
Anche la Toscana, come la Lombardia, riforma il turismo a inizio 2015. È stata approvata ieri dalla giunta regionale la proposta di revisione del Testo Unico in materia di turismo. "La proposta di legge approvata dalla Giunta regionale su mia proposta per una rinnovata governance del turismo rappresenta un grande salto di qualità che, pur nel mutato quadro amministrativo dovuto alla riforma Del Rio, ci consentirà di lavorare a stretto contatto con i Comuni alla costruzione di destinazioni turistiche sostenibili e competitive attraverso il coinvolgimento attivo nella prevista cabina di regia degli enti locali, delle imprese, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali" ha spiegato l'assessore Sara Nocentini, che ha chiarito come "La programmazione, la diffusione e la comunicazione verranno inoltre fortemente collegate con la strategia di Toscana promozione e le strategie di innovazione tecnologica nel settore turismo, attraverso l'attività di Fondazione Sistema Toscana".
La proposta di legge di revisione del Testo Unico del Turismo (L.R. 42/2000), spiega una nota ufficiale della Regione, è la prima norma di settore che attraverso molte novità recepisce le novità dell'applicazione della legge Del Rio. La Regione Toscana e Toscana promozione, è l'esempio proposto, promuoveranno nel mondo solo le destinazioni turistiche che avranno scelto di sviluppare il turismo coniugando competitività con sostenibilità. Con il venire meno del ruolo delle Province in seguito alla riforma Del Rio, i Comuni saranno quindi sempre di più protagonisti, purché svolgano le funzioni in forma associata e che siano in grado di gestire lo sviluppo del turismo applicando modelli innovativi di gestione delle destinazioni.
Si chiamerà Toscana SET (Sistema delle Eccellenze Turistiche) l'insieme di prodotti innovativi e destinazioni turistiche, di Comuni e sistemi di imprese, che si presenterà sui mercati strategici. Un modo per stimolare i territori a fare sistema e soprattutto a vedere il turismo come un insieme di risorse che rispondano ai requisiti di competitività e sostenibilità.
Il primo punto della riforma toscana del turismo riguarda la semplificazione e l'adeguamento alle nuove esigenze della domanda turistica rispetto alle caratteristiche delle strutture ricettive. Per le case e appartamenti per vacanze viene prevista la possibilità di offrire servizi accessori, anche in forma centralizzata; in pratica i proprietari che affittano case o camere possono associarsi o dare in gestione ad una impresa il servizio di accoglienza unificato all'esterno e in grado di indirizzare alle strutture che vi fanno riferimento. La proposta introduce poi una espressa regolamentazione per le agenzie di viaggio e turismo online, assoggettandole alla medesima disciplina cui sono soggette le agenzie operanti in locali aperti al pubblico, al fine di garantire la parità di trattamento tra le due diverse tipologie. Per il cosiddetto "albergo diffuso" viene eliminato l'obbligo di classificazione con le stelle, poiché questa tipologie di accoglienza risulta legata a caratteristiche territoriali e identitarie dei borghi e piccoli centri più che alla standardizzazione dei servizi.
Il secondo punto è il trasferimento quasi totale delle funzioni amministrative ai Comuni. Con il nuovo Testo unico del turismo vengono attribuite ai Comuni le funzioni in materia di agenzie di viaggio e turismo, di classificazione delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari e di istituzione e tenuta dell'albo pro-loco. La proposta rivede anche le procedure, semplificando al massimo e spingendo i Comuni ad una gestione associata per ottimizzare costi e risorse umane. Viene anche eliminato l'obbligo di comunicazione dei prezzi e delle caratteristiche delle strutture ricettive previsto a carico delle imprese.
Alle Province, nella loro nuova forma istituzionale, rimane la funzione della raccolta ed elaborazione di dati statistici e la relativa assistenza tecnico-amministrativa ai Comuni. Alla Regione la funzione della formazione e la qualificazione professionale. Alla Città metropolitana, oltre alla funzione attribuita alle Province vengono attribuite le funzioni di competenza comunale.
Con il trasferimento delle funzioni ai Comuni viene poi ridisegnata la Cabina di regia del turismo che fu introdotta nel 2011, eliminando la partecipazione delle Province e rafforzando il ruolo dei Comuni al fine di garantire il raccordo tra le esigenze di promo-commercializzazione di livello locale e quelle di interesse regionale anche attraverso l'ingresso dei rappresentanti delle imprese e delle organizzazioni sindacali.
Infine, per una promo-commercializzazione più efficace viene prevista l'istituzione dei centri di assistenza tecnica per le imprese del turismo, autorizzati dalla Regione, con funzioni in particolare di assistenza tecnica e di formazione e aggiornamento. Si tratta di soggetti che risponderanno a specifici standard di competenze e rappresentatività necessari a mettere in contatto le destinazioni turistiche di eccellenza con i sistemi di imprese innovativi in grado di presentare offerte di pacchetti turistici fortemente orientati ad una domanda turistica internazionale sempre più esigente.
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