Le Regioni incontrano il Demanio per trovare una soluzione al problema delle concessioni balneari prevista dalla direttiva Bolkestein. La proposta ligure: riforme a partire dal decreto Burlando per rinnovi in cambio di investimenti
La celebre Direttiva europea Bolkestein e le problematiche nella gestione amministrativa del demanio marittimo sono state al centro ieri a Roma di un incontro di Gabriele Cascino, assessore al Demanio della Regione Liguria, capofila del comparto nell'ambito della Conferenza delle Regioni, con il direttore dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi.
L'obiettivo dell'incontro, spiega una nota diffusa dall'ufficio stampa ligure, è stato come riuscire a superare la Bolkestein nella parte turistica e balneare. Per farlo occorre trovare rapidamente una soluzione per un provvedimento che nel 2020 imporrà l'asta delle concessioni: una prospettiva che si scontra con il volere degli imprenditori del turismo balneare italiano, che da tempo lamentano come tale direttiva favorisca le concentrazioni a vantaggio di grandi gruppi e a scapito degli operatori tradizionali, con migliaia di posti di lavoro a rischio. La Liguria è in tal senso una tra le Regioni più "colpite" dal provvedimento, con oltre tremila concessioni balneari lungo trecento chilometri di costa.
La previsione della libera concorrenza e quindi della messa a gara delle concessioni non terrebbe dunque conto, secondo i balneari italiani, della peculiarità e della specificità del paesaggio costiero nel quale gli stabilimenti del Bel Paese rappresentano una realtà tipica e particolare, un unicum nel territorio europeo. La strada, secondo il Demanio e il governo, è quella di un disegno di legge quadro condiviso con le Regioni che affronti tutti gli aspetti delle concessioni demaniali, elimini le conflittualità esistenti e coinvolga i Comuni in una collaborazione che l'Agenzia del Demanio considera determinante per rinnovare il settore e per arrivare a una vera e propria riforma dell'intero sistema esistente.
Sulla questione Direttiva Bolkestein, la Regione Liguria (in qualità di capofila della sottocommissione delle regioni in tema di demanio) ha proposto al direttore dell'Agenzia del Demanio Reggi "di inserire nel provvedimento governativo un nuovo 'decreto Burlando' dal quale partire per affrontare le proroghe delle concessioni balneari" come ha detto l'assessore Cascino al termine della riunione.
Il "Decreto Burlando" cui si fa riferimento è il DPR 2 dicembre 1997, n. 509, firmato appunto dall'allora ministro dei Trasporti Claudio Burlando, oggi presidente della Regione Liguria. "L'applicazione del decreto Burlando consentirebbe in pratica il rinnovo delle concessioni balneari in cambio di investimenti, anche legati alla difesa della costa e ai rinascimenti, da parte degli attuali concessionari" ha spiegato Cascino. "Rivisto e disciplinato con alcune modifiche, potrebbe essere adattato anche al caso di specie. Lo stesso decreto Burlando non è mai stato messo in discussione dal parte dell'Europa in quanto non lesivo del principio della concorrenza, proprio quello che intende difendere la stessa direttiva Bolkestein".
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