fbpx

Produzione e fatturato in calo, meno turisti e meno pernottamenti: nonostante il "turismo dell'orrore" la Concordia ha seriamente danneggiato il tessuto economico dell'Isola del Giglio


Ormai se n'è andata, e la vista dal Porto è tornata quella di sempre, finalmente libera di quella presenza così ingombrante. All'Isola del Giglio non sbarcheranno più i cosiddetti "turisti dell'orrore", quelli che arrivavano per vedere e fotografare la "scena del crimine" rimasta pressoché immutata per quasi mille giorni. Non sbarcheranno più quei turisti, e i gigliesi esultano non solo perché possono tornare a godersi la propria isola, ma perché il turismo dell'orrore non ha portato benefici alla comunità e all'economia locale, anzi.
Le presenze turistiche sono calate sensibilmente per colpa del relitto della Costa Concordia, e anche la permanenza degli ospiti si è ridotta, mettendo in seria difficoltà un'economia incentrata sul turismo d'élite. Come spiega David Busato su Lettera 43, i dati forniti dall'Osservatorio della Camera di Commercio mostrano chiaramente che "dopo il naufragio gli indicatori economici del Giglio sono precipitati. La produzione nel secondo semestre del 2012 è calata del 33,3%, il fatturato del 36,4% e le presenze del 13,6%. A crollare è stata anche la permanenza media (-9,4%)".
"Smentita l'idea che la permanenza di uomini e mezzi sull'isola e il grande afflusso di visitatori abbiano rappresentato una boccata d'ossigeno per l'economia locale" scrive Busato che cita anche il rapporto della Provincia di Grosseto relativo ai movimenti turistici tra il 2011 e il 2013 come una conferma di questa tendenza: "A un -4,71% di arrivi in Provincia, al Giglio si è registrato un -4,68%, ma a una media provinciale di -4,51% sulle presenze, al Giglio si è registrato un -13,63%. Dato ancora più evidente se si confrontano le presenze con altre località contermini".
Gli ultimi numeri sono quelli della Capitaneria di Porto sulla quantità di passeggeri sui traghetti da Porto Santo Stefano al Giglio: "dai 211 mila del 2011 si è passati ai 177 mila del 2013". Un calo di passeggeri che spiega bene come i flussi di curiosi e "turisti dell'orrore" non abbiano certo bilanciato i mancati arrivi degli ospiti tradizionali del Giglio, frequentato da turisti italiani e stranieri high spender poco propensi a condividere il mare cristallino dell'isola con il relitto.La Concordia ha finalmente abbandonato l'Isola del Giglio, e ora la comunità gigliese deve pensare alla ripresa della propria economia.

 

 

L'Isola del Giglio ha salutato la Concordia. Dopo il trasporto a Genova della "nave maledetta", avviato il 23 luglio e destinato a concludersi il 27, nel piccolo comune grossetano tutti si chiedono cosa succederà adesso.La paura generalizzata degli abitanti è che l'isola possa rimanere per molto tempo associata alla tragedia della Costa. E pagarne le conseguenze.

(Continua a leggere su Lettera 43)

 

LEGGI ANCHE: Vivere al Giglio, venti mesi dopo

Grandi Navi a Venezia, il governo decide per lo stop graduale

Fonte foto: Reuters

 

Questo sito utilizza cookie tecnici che ci consentono di migliorare il servizio per l'utenza. Per ulteriori informazioni leggi la nostra Cookie e Privacy Policy. Leggi di più