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Era uno degli obiettivi del piano e-government che mirava entro il 2012 a “posizionare il portale nazionale dell’offerta turistica tra i leader del settore in termini di accesso e utilizzo da parte degli utenti”. Poi le cose per Italia.it sono andate diversamente, e oggi il turismo è sparito dal decreto del governo sull’agenda digitale.

“Una cosa normale, purtroppo” commenta Maurizio Melucci, assessore al Commercio e Turismo della regione Emilia-Romagna. “Il comparto non viene visto come un settore economico strategico, se va bene viene accomunato alla cultura. E invece è un’industria con le sue regole”.

“Il turismo – ribadisce Federica Seganti, assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia – ha una sua dignità e in regione lo consideriamo come un’attività produttiva. Invece nei Comuni spesso trovi l’assessorato al Turismo, sport e tempo libero”.

Rimasto fuori dall’agenda digitale, il turismo è però il protagonista del Piano nazionale che il ministro Piero Gnudi dovrebbe presentare a gennaio. Una serie di proposte rimaste in frigorifero che Edoardo Colombo, esperto di comunicazione digitale oltre che membro del consiglio d’amministrazione dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie dell’innovazione, è fiducioso non andranno sprecate, anzi “potrebbe essere un copione da seguire quando sarà attiva l’agenzia per l’agenda digitale”.

Intanto, invita a osservare attentamente il bando sulle “Smart Cities and Communities and Social Innovation” del Miur che contiene anche il progetto Orchestra (Organization of cultural heritage for smart tourism and real time accessibility) per la realizzazione di un insieme di soluzioni tecnologiche per la valorizzazione del patrimonio culturale per il turismo.

Segnali di attenzione, anche se il big bang arriverà a gennaio quando il ministro farà conoscere quelle “Cinquanta azioni concrete, dal riassetto della governance a una nuova offerta ricettiva” che possono fare riprendere quelle quote di mercato andate perdute negli ultimi anni.

E se il governo modificherà il Titolo V della costituzione (quello che toglie la competenza del turismo alle Regioni) l’importante è continuare a coinvolgere gli enti locali. Anche se la colpa del calo delle presenze in Italia non è certo delle Regioni, come sostiene anche la stessa Federica Seganti, forte del fatto che, da quando l’amministrazione locale si occupa del settore, le presenze, almeno per quanto riguarda la sua regione, sono aumentate.

“La rinegoziazione delle competenze – spiega – deve passare attraverso una proposta di miglioramento della performance”. In altri termini, spiegateci come intendete fare meglio di quanto abbiamo fatto noi. 

Tra i territori più attivi sul versante web, vi è senza dubbio l’Emilia-Romagna, che oltre ad avere realizzato il portale tramite il quale è possibile effettuare le prenotazioni nelle singole strutture, ha fatto ricorso ai blogger.

Una strada seguita anche dal Friuli Venezia Giulia che, osserva Seganti “è compatibile con le risorse finanziarie”. Mancando i fondi per le grandi campagne marketing, la regione di Rimini e Cesenatico ha realizzato BlogVille, un progetto che ha coinvolto una cinquantina di blogger provenienti da Stati Uniti, Australia, Canada, Inghilterra, Scozia, Germania, Austria, Finlandia e Norvegia che ha fruttato un forte ritorno promozionale.

Il Friuli invece ha invitato in regione sette video blogger internazionali per poi aprire spazi sui social network in Belgio, Paesi Bassi, Austria e soprattutto Russia e attivare anche una web tv.

Alle azioni di marketing nei confronti dei potenziali clienti stranieri ha corrisposto anche un lavoro in profondità sugli operatori locali, coinvolti in una serie di incontri che hanno spiegato il mondo digitale, Twitter e Facebook compresi. 

Sono centinaia gli albergatori e i ristoratori della regione che hanno scoperto le meraviglie del web offrendo una risposta che Seganti definisce molto superiore a quella offerta da altre categorie.

 “Investire nel turismo è importante perché non si delocalizza”, conclude Seganti. E i soldi investiti rimangono in zona.

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