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De Niro e altri newyorchesi doc  protagonisti della nuova campagna dello stato della capitale del mondo

Al Guggenheim è in corso “Recostructing the Universe”, la più grande mostra dedicata al futurismo della storia, in cui i capolavori di Balla e Marinetti raccontano il desiderio della velocità,  esattamente come la città che le ospita, New York City, una famelica e folgorante metropoli dove tutto accade e tutto si consuma alla velocità del futuro. James Murphy, il cantante degli Lcd Soundsystem, a un certo punto non ne ha potuto più e ha fissato la fine della sua parabola pop-elettronica con un leggendario concerto al Madison Square Garden,  in cui per l’ultima volta ha cantato “New York I Love You, but you are bringin me down”: Ti Amo New York, ma mi stai facendo rimanere. 

Ecco: i più celebri residenti della capitale del mondo, da Robert De Niro a Meryl Streep, da Steve Buscemi a Billy Joel, che nella loro carriera si sono specchiati nei marciapiedi di NY, oggi sono i protagonisti di INY, il più famoso brand di una città è prestato al territorio, lo stato del New York, per promuoversi. Succede che il governatore dello stato Andrew Cuomo che ogni anno con il turismo fa guadagnare a New York 60 miliardi, si è inventato la nuova campagna in cui le stelle della musica e del cinema, forse un po’ agée, raccontano le bellezze dello stato che da Midtown arriva fino al Canada. E così De Niro che interpretò l’emblema delle inquietudini e solitudini della società di massa, il taxi driver Travis Bickle, ora canta la Hudson Valley, la riserva Mohonk, luoghi della storia come l’accademia militare di West Point e invita a gustare le delicatessen dei giovani chef del Culinary Institute of America. Steve Buscemi, leggendario nei Sopranos e nei film dei fratelli Cohen da Fargo al Big Lebowsky, invece ama Saratoga, campo di battiglia della Guerra d’Indipendenza  e i luoghi del cuore come Ellis Island, dove la sua famiglia e migliaia di altre toccarono terra americana emigrando dall’Italia.

Angela Vitaliano racconta oggi su Wired il lancio del nuovo piano di promozione dello stato di New York, presentato dal governatore nel Museo di Scienze Naturali di “Una notte al museo”, dove lavorano il guardiano Ben Stiller e il paleontologo Ross di “Friends”, la giornalista è rimasta a bocca aperta facendosi sempre la solita domanda: come fanno questi con West Point e Saratoga a guadagnare più di noi che abbiamo il Colosseo e il Chianti:

“Più il governatore parla e fornisce dati, più la voglia di alzarmi e chiedergli se, per caso potrebbe interessargli annettere l’Italia al suo stato, si fa largo dentro e rischia di uscire fuori scatenando sconcerto fra gli astanti che mi diranno dopo, considerano il nostro paese  un luogo dove “andare in vacanza a prescindere””. continua a leggere su Wired.it

 

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