La tensione rimane alta, tra le guide turistiche abilitate italiane, e il neo ministro del Mibact Franceschini ha incontrato una delegazione per trovare una soluzione alle proteste delle guide.
Manifestano sotto la sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ma il vero obiettivo delle proteste di questa categoria professionale è a Bruxelles. Perché è dall'Europa che è arrivato l'obbligo di adeguare la legislazione in materia alle norme comunitarie: in breve, la Ue ha imposto che anche tra le guide turistiche valesse la libera circolazione dei lavoratori europei. Una linea fortemente contestata dalle guide italiane, che invece accedono alla professione tramite abilitazioni locali e regionali, partendo dal presupposto che è impossibile per una guida conoscere in modo approfondito e competente il patrimonio artistico e culturale di tutta Italia, figuriamoci di tutti i 27 Paesi d'Europa.
E così ieri il ministro Dario Franceschini ha incontrato una delegazione dei rappresentanti delle guide turistiche abilitate che stanno manifestando contro la norma comunitaria recepita dall'Italia nel settembre 2013. Franceschini, riferisce una nota del Mibact, si è impegnato ad affrontare il problema nella legge comunitaria 2014, attualmente all'esame del Parlamento, e ha proposto alla delegazione di istituire un gruppo di lavoro, aperto anche alle rappresentanze delle associazioni, per regolare con una legge nazionale tutta la materia tenendo conto delle competenze statali e regionali.
Soddisfazione per l'incontro è stata espressa dalla Federagit (Federazione Accompagnatori Guide e Interpreti Turistici). "Non possiamo non apprezzare la tempestività e la disponibilità con cui il ministro dei Beni e Culturali e del Turismo ha ascoltato le difficoltà ed i problemi delle guide turistiche italiane rappresentati oggi dalla Federagit-Confesercenti nel corso di una manifestazione di fronte al dicastero" ha dichiarato Maria Chiara Ronchi, presidente di Federagit. "Siamo soddisfatti non solo per l'impegno assunto dal ministro rispetto all'attuale normativa sulla guida nazionale che permette anche alle guide degli altri Paesi europei di esercitare in Italia, ma soprattutto per il riconoscimento del ruolo delle associazioni di categoria chiamate a partecipare al gruppo di lavoro da istituire per definire e disciplinare correttamente la professione".
Ora non resta che vedere cosa potrà fare l'Italia per tutelare la professionalità delle guide abilitate di fronte a questa norma che, è difficile negarlo, rischia di compromettere la qualità del servizio offerto ai turisti da queste figure professionali.
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