Itinerari nella Roma contemporanea, un pezzo di viaggio di una giornalista del prestigioso giornale economico-finanziario del Regno Unito
La Grande Bellezza di Roma, in attesa di sapere se il film di Sorrentino porterà l'Oscar nella Capitale, incanta il Financial Times. Omnes viae Romam ducunt (tutte le strade portano a Roma) è l'incipit in latino del pezzo firmato da Maria Shollenbarger nella sezione "how to spend it". La giornalista americana traccia il suo itinerario nel "felice caos di alta cultura e cruda vita da strada, bellezza sacra e cauti affari". E tra le strette vie di un "endlessly alluring" e "utterly bella figura-obsessed" centro storico, Shollenbarger segnala locali e caffè, shop, gallerie d'arte contemporanea e il museo MaXXI.
Per una tappa fuori porta, il consiglio riguarda il Resort Vallefredda: febbraio e gennaio i mesi più tranquilli per una gita a Roma, maggio e il tardo settembre i mesi ideali, agosto da evitare, dice il Financial Times.
Omnes viae Romam ducunt, the saying goes: all roads lead to Rome. Medieval scholars purportedly coined it to explain how diverging paths of inquiry would lead to a single conclusion, but ancient history more than backs up the literal statement. (Well, sort of; at the height of the Empire, all major roads in fact radiated out from Rome, to its various vanquished territories.) Cut to 2014, and the urbs caput mundi is a happily chaotic jumble of high culture and gritty street life, sacred beauty and canny commerce.
(Continua a leggere sul Financial Times)
LEGGI ANCHE: "Sedotta da Napoli", il New York Times e la dichiarazione d'amore per la città partenopea
Da Roma a Sorrento, i “soliti noti” nei cuori dei turisti stranieri