Si aumenterà la competitività del territorio elevando gli standard e ampliando i periodi di apertura. Previsti anche 56 nuovi posti di lavoro
Un progetto da 45,2 milioni di euro per potenziare l’offerta turistica della Costa Smeralda: questo l’obiettivo del contratto di sviluppo sottoscritto pochi giorni fa tra Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del MEF, e due realtà aziendali locali, la Marina di Portorotondo e l’Hotel Sporting, entrambe riconducibili alla famiglia Molinas.
I fondi – di cui 21,8 milioni concessi da Invitalia e 5 da Regione Sardegna – puntano a migliorare l’offerta nel nord-est dell’isola attraverso la realizzazione di due nuovi hotel (uno a Olbia e uno a Golfo Aranci), l’ampliamento di una struttura alberghiera già esistente ad Arzachena e la riqualificazione del porto turistico di Porto Rotondo.
“Questo investimento conferma l’attenzione che il governo rivolge allo sviluppo dell’offerta turistica, soprattutto nelle regioni, come la Sardegna, dove le potenzialità di crescita sono molto elevate”, ha dichiarato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia. “Questa iniziativa avrà, inoltre, un impatto positivo anche in termini di occupazione e potrà contribuire al processo di valorizzazione del territorio”.
Complessivamente, infatti, il progetto creerà 56 nuovi posti di lavoro, oltre a migliorare la capacità ricettiva ed elevare gli standard di accoglienza della zona in modo da renderla ancora più competitiva sia sul mercato turistico nazionale sia su quello internazionale.
Fondamentale per la buona riuscita dell’iniziativa il contributo dell’imprenditoria locale. Gianfranco Molinas, amministratore unico della Marina di Porto Rotondo, ritiene strategico sfruttare le opportunità offerte dal mercato, che sta dimostrando segnali di apprezzamento per le mete turistiche della Sardegna e in particolare quelle del nord-est. Dal suo punto di vista è importante il miglioramento del comfort delle strutture, ma anche “l’ampliamento dei servizi offerti (spa, sale convegni, piscine riscaldabili, sale fitness) che opereranno in sintonia con le strutture portuali per rafforzare le sinergie tra il settore ricettivo e quello nautico, anche nell’ottica di allungare i periodi di apertura”.
Dal 2015 al 2017, infatti, gli arrivi in Sardegna hanno registrato un incremento del 18,7% passando da 2,6 a 3,1 milioni, ma la permanenza media – intesa come il numero medio di notti trascorse nelle strutture ricettive – è leggermente diminuita, pur rimanendo comunque più alta rispetto a quella registrata nello stesso periodo nel resto del Paese. A ciò va aggiunto che, sempre nel 2017, il 71% degli arrivi si è concentrato nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, mentre nello stesso periodo l’Italia ha registrato il 50,5%. L’obiettivo, quindi, è lavorare sull’offerta in modo da rendere il territorio attrattivo anche oltre i mesi estivi.
Teresa Principato
Twitter @teresa_pr
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Nell'immagine in alto, Golfo Aranci. Foto di suesun, fonte