Nel primo quadrimestre del 2014, secondo il World Tourism Barometer dell'UNWTO, il turismo internazionale è cresciuto del 5%. Oltre ai "soliti" Russia e Cina, in crescita anche le partenze dall'Italia e dai Paesi economicamente avanzati
317 milioni di turisti internazionali tra gennaio e aprile 2014, il 5% in più del 2013: il World Tourism Barometer dell'Organizzazione mondiale del turismo registra ancora un incremento per il primo quadrimestre dell'anno.
La crescita del 5% sullo stesso periodo del 2013 (+14 milioni di pernottamenti), spiega la nota ufficiale dell'UNWTO, è pari all'incremento dello scorso anno sul 2012, a dimostrazione di un trend che non accenna a fermarsi. Anzi, per la stagione in corso le previsioni sono estremamente positive: tra maggio e agosto, dice l'organizzazione diretta da Taleb Rifai, sono attesi 460 milioni di turisti internazionali.
Quasi tutte le macroregioni globali hanno registrato in questo lasso di tempo incrementi del 4% o superiori, sopra comunque al 3,8% stimato a livello mondiale per il decennio 2010-2020 dall'UNWTO. In particolare, nelle zone di Asia e Pacifico e delle Americhe la crescita è stata del 6%; a seguire il +5% di Africa ed Europa, con il Vecchio Continente che ringrazia il +8% dell'Europa del Nord e di quella mediterranea. A segnare un calo, anche se l'UNWTO parla di scarsità di dati disponibile, è la regione del Medio Oriente, che ha registrato un calo del 4% su cui evidentemente pesano le tensioni e i venti di guerra.
Per quanto riguarda i Paesi di provenienza dei viaggiatori oltre confine, l'UNWTO segnala ancora le eccellenti prestazioni di Paesi emergenti come Cina, Russia, Arabia Saudita e India, mentre tra i Paesi con economie consolidate si segnala la ripresa di Australia, Corea del Sud, Olanda, Norvegia, Svezia e anche dell'Italia.
"L'inizio incoraggiante del 2014 e le previsioni complessivamente positive nel settore creano grandi aspettative per l'alta stagione attualmente in corso, che beneficerà Paesi avanzati ed emergenti" ha commentato il segretario dell'UNWTO Taleb Rifai, che ha segnalato come questi dati siano una conferma della "capacità delle imprese turistiche di adattarsi a mercati in costante evoluzione".
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