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Dopo Milano e Venezia, anche a Torino ha aperto Combo, un modello destinato a far tendenza per la ricettività turistica del XXI secolo

“Non ci rivolgiamo solo a chi è giovane anagraficamente, ma a chi a prescindere dall’età ha uno spirito dinamico, curioso e vivace”. In queste parole del suo fondatore, Michele Denegri, sta la filosofia di quelli che potremmo definire “gli ostelli della gioventù interiore”, ovvero di Combo.

Oggi, lunedì 20 gennaio, Combo apre a Torino, dopo Milano e Venezia e prima di Bologna, Roma, Napoli, Firenze e Palermo. Una rete che si fa sempre più grande, per una filosofia ben precisa: “un ostello per globetrotter. Una casa per la città. Uno spazio da abitare con la cultura. Un ristorante, un bar aperto per uno snack notturno o un caffè con un amico. Una radio che suona tutto il giorno dentro e fuori l’atrio di un palazzo restituito alla vita” come si legge nel comunicato che accompagna l’inaugurazione torinese.

Un “ostello di nuova generazione per viaggiatori e per torinesi che reinventa i tratti dell’ospitalità low cost” spiegano ai giornalisti presenti all’apertura. E già qui è netta la cesura rispetto agli ostelli tradizionali, la cui soglia rappresenta spesso un confine tra la destinazione che ospita la struttura e la provenienza di chi vi è ospitato. A Combo l’obiettivo è opposto: mescolare viaggiatori e residenti, torinesi e non. Proprio come nella multietnica Porta Palazzo, cuore pulsante della Torino futura: è proprio in un’ex caserma dei pompieri, risalente a fine Ottocento e abbandonata da vent’anni, accanto alla piazza del mercato all’aperto più grande d’Europa, che ha preso posto la struttura torinese di Combo.

E per raggiungere l’obiettivo, Combo apre il suo piano terra alla città attraverso la cultura, in ogni suo aspetto: dal ristorante e al bar, aperti a tutti, ai concerti, dalle mostre d’arte alle presentazioni di progetti. E intanto, ai piani superiori, si può soggiornare in camere private o condivise, funzionali e dai prezzi accessibili.

“Porta Palazzo è stata fonte d’ispirazione per l’intero progetto Combo con la sua genuinità, contaminazione e magia” commenta Michele Denegri, fondatore a anima dell’intero progetto. “Sarà una casa sempre aperta a tutti coloro che vivono e vogliono scoprire il quartiere e il legame con la Piazza creerà la vera energia di Combo”.
Roberto Franchi, amministratore delegato di Combo, sottolinea: “L’apertura di Torino è una tappa importante perché completa la prima fase del progetto. Con Venezia, Milano e Torino iniziamo ad avere una presenza diffusa sul territorio ed abbiamo l’ambizione di diventare la prima catena di ostelli 100% italiana, con 5 nuove location nei prossimi 3 anni”.

Tutti gli arredi di Combo a Torino sono realizzati su misura sulla base di disegni originali e sono prodotti da artigiani piemontesi che hanno recuperato antiche lavorazioni adattandole a una esigenza contemporanea. Un lavoro iniziato con l’attenta selezione di materiali nobili da modellare per creare un arredo che, grazie al concetto di “adaptive reuse” e a una sensibilità attenta alla riduzione dell’impatto ambientale, ricrea negli spazi quello che Combo è nelle idee: un luogo connesso al territorio circostante.

Anima e cuore pulsante di Combo è quindi il grande piano terra con i suoi 2.500 mq tra interno ed esterno. Un “salotto” oversize dove sentirsi sempre a casa, ideale per chi visita la città, per chi ha qualcosa da esprimere e per chi è semplicemente curioso. Al centro della sala risalta il booth della radio, sempre on-air e on-line, punto d’incontro tra artisti e musicisti, che unisce il panorama creativo locale e internazionale, incoraggia talenti e racconta la vita di Combo.

Vita iniziata a maggio 2019 a Venezia, quando Combo ha accolto “The Piedmont Pavilion”, una mostra collettiva nata dalla collaborazione tra Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Castello di Rivoli. Dal dialogo con quest’ultima realtà è nato Supercondominio, l’assemblea annuale in cui gli spazi per l’arte in Italia analizzano e restituiscono una visione composita e armonica delle trasformazioni in atto nel sistema dell’arte italiana.

Sulla stessa onda la partnership con Artissima, con cui è iniziata Artissima Experimental Academy serie di workshop di co-progettazione creativa potenziati da format di co-abitazione e divulgazione sperimentale a cura di artisti e studenti.

I nuovi capitoli di queste collaborazioni animeranno gli spazi di Corso Regina così come gli eventi musicali e i radio show che consolideranno la vocazione musicale di Combo: dai progetti di musica elettronica contemporanea nati dalla liason con Club To Club e The Italian New Wave alle incursioni classiche a cura della Filarmonica TRT, tutta la programmazione vuole dare spazio sia a professionisti affermati che a giovani di talento.

La cucina, da parte sua, si ispirerà alla straordinaria varietà di Porta Palazzo e nel menu ci saranno sempre piatti creati con i prodotti locali del mercato. Una cucina eterogenea e aperta, con radici ben salde nel territorio, che mescola sapori asiatici e note mediterranee, street food internazionale e tradizione italiana.
Ed ecco che la “gioventù non anagrafica” che è il target di Combo si delinea concretamente, tracciando al contempo un percorso che inevitabilmente sarà seguito da tutti coloro che vorranno mettere in pratica concetti come l’inclusività, il turismo esperienziale e l’integrazione virtuosa tra viaggiatori e residenti delle città d’Italia.

 

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