fbpx

Un riconoscimento internazionale di prestigio merito delle attività del team di geografi dell’Università, che diventa così la 30ª istituzione italiana nel Programma UNESCO Chairs

L'UNESCO ha assegnato la propria Cattedra su Acqua, Patrimonio e Sviluppo sostenibile all'Università Ca' Foscari di Venezia. L’Ateneo diventa così la 30ª istituzione italiana delle 760 in 116 Paesi partecipanti al Programma UNITWIN/UNESCO Chairs, che dal 1992 promuove la collaborazione internazionale interuniversitaria e lo scambio di conoscenze su temi cruciali in campo educativo, scientifico e culturale.

Scopo della rete delle Cattedre è offrire esperti e mediatori tra il mondo accademico, la società civile, le comunità locali, la ricerca e la politica, fornendo informazioni utili e corrette a chi ricopre ruoli decisionali, stabilendo nuove iniziative didattiche, generando innovazione attraverso la ricerca e contribuendo all’arricchimento di programmi universitari esistenti attraverso la valorizzazione delle diversità culturali.

Quella appena riconosciuta dall’UNESCO a Ca’ Foscari, in particolare, mira a rafforzare le attività educative incentrate sull’uso più sostenibile dell'acqua: sono infatti previste attività formative interdisciplinari con lezioni e corsi volti a formare giovani talenti sui temi dell’educazione allo sviluppo sostenibile, dell’eco-idrologia, della geografia culturale, della socio-ecologia, dell’antropologia visiva, della museologia, delle digital humanities e dei tourism studies. A beneficiare delle attività di formazione programmate per il quadriennio 2020-2023 saranno un centinaio di soggetti, di cui la metà provenienti da paesi del Sud del mondo.

Parallelamente, si instaureranno proficue collaborazioni a scopo di ricerca con scienziati e istituiti riconosciuti dall’UNESCO e dislocati in ogni parte del mondo, con l’obiettivo di stimolare la condivisione di nuovi approcci transdisciplinari di ricerca e di buone pratiche di gestione dell’acqua. Tra i soggetti che verranno coinvolti figurano, ad esempio, il prof. Eddy Moors, rettore dell’Institute for Water Education di Delft, Centro UNESCO olandese; il prof. Karl Matthias Wantzen, attivo presso l’Università di Tours con la Cattedra UNESCO francese “Fleuves et Patrimoine”; il prof. Luis Chicaro, docente presso l’Università dell'Algarve, Portogallo,con la Cattedra UNESCO su “Eco-Hydrology, Water for Ecosystems and Society”; il prof. Javier Taks, docente presso l’Università della Repubblica dell’Uruguay, con la cattedra UNESCO “Agua y Cultura”. Sono anche previsti rapporti con altre università e centri di ricerca siti in Cina (Suzhou e Hubei), India (Ahmedabad), Marocco (Marrakech), Canada (Laval) e Santa Fe (Argentina), per promuovere in maniera capillare strategie efficaci per fronteggiare la crisi dell’acqua globale.

Questa assegnazione, comunque, va letta anche come un premio per l’attività dei geografi cafoscariani coordinati dal professor Francesco Vallerani, geografo e promotore della candidatura alla Cattedra, e dal dottor Eriberto Eulisse, direttore della Rete Mondiale UNESCO dei Musei dell’Acqua sviluppata con il supporto del Programma Idrologico Internazionale (UNESCO-IHP) e del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua onlus.

“Il riconoscimento arriva dopo una prolungata attività di ricerca dedicata alla conoscenza e alla gestione dei patrimoni delle civiltà dell'acqua e alla promozione degli obiettivi dello sviluppo sostenibile” ha dichiarato Vallerani. “Oggi i musei dell'acqua sono degli attori fondamentali per trasmettere nuovi comportamenti e nuove abitudini nei confronti dell’elemento più prezioso per la vita. Ogni giorno accolgono migliaia di visitatori in tutto il mondo e detengono un potenziale enorme per trasmettere alle nuove generazioni valori e conoscenze strategiche per il futuro dell’umanità”.

 

Questo sito utilizza cookie tecnici che ci consentono di migliorare il servizio per l'utenza. Per ulteriori informazioni leggi la nostra Cookie e Privacy Policy. Leggi di più