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Urban Waste

È il progetto europeo “Urban-Waste” e ha lo scopo di affrontare il problema dei rifiuti tipici delle città turistiche e quelli massicci, risultato di grandi manifestazioni sportive

Per le città come Firenze, che attraggono grandi masse di turisti, si pone l’annoso problema dello smaltimento dei rifiuti che i turisti stessi hanno prodotto. La Toscana è un territorio da sempre conosciuto e apprezzato nel mondo, con un brand che incrementa di anno in anno la propria attrattività: secondo i dati dell’Irpet (Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana) la regione accoglie (nel 2015) 90 milioni di turisti l’anno – qualcosa come 24 volte la popolazione residente –, un flusso che trova a Firenze la sua punta di diamante con un totale di 3,583 milioni di arrivi e 9,169 milioni di presenze nello stesso anno. Un quantitativo enorme di turisti, che porta ricchezza e prestigio ma anche non pochi problemi da gestire.

Anche gli assembramenti di persone in occasione dei grandi eventi, ad esempio concerti e manifestazioni sportive, generano enormi quantità di rifiuti. In alcuni casi pericolosi se non trattati tempestivamente e in modo opportuno come purtroppo hanno dimostrato le recenti drammatiche cronache di Torino. Un evento tragico che farà da spartiacque per impostare nuove pratiche nei comportamenti delle persone e nell’organizzazione delle manifestazioni di piazza.

Non è un caso, quindi, che la Regione Toscana sia partner del progetto Urban-Waste che si propone una migliore gestione dei rifiuti nelle città turistiche. È un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, coordinato dal governo regionale delle Isole Canarie, che coinvolge 27 partner e 11 città o regioni pilota Europee: Firenze (IT), Nizza (FR), Lisbona (PT), Siracusa (IT), Copenhagen (DK), Kavala (GR), Santander (ES), Nicosia (CY), Ponte Delgada (PT), Dubrovnik – Neretva (HR), Tenerife (ES).

L’obiettivo del progetto è affrontare in maniera più efficace il problema dei rifiuti nelle città turistiche, supportando i decisori politici nella definizione di strategie innovative mirate a ridurne la produzione e migliorarne la gestione. Importante è lavorare sulle modalità di prevenzione di produzione del rifiuto soprattutto in casi particolari come Firenze dove si sommano la grande città con tutte le sue problematicità e la città turistica che ha flussi di presenze variabili nel corso dell’anno.
Una delle chiavi di volta è la Comunità di Pratica, luogo spontaneo e volontario di partecipazione che coinvolge cittadini e attori locali che operano nel settore della gestione dei rifiuti, del turismo e dell'associazionismo che ha avviato un laboratorio partecipativo. Alla Comunità di Pratica di Firenze hanno già aderito il Comune di Firenze, la Città Metropolitana di Firenze, i 4 Comuni del Chianti fiorentino, Alia Spa, Cispel, Ato Toscana Centro, il Dipartimento di Ingegneria industriale -Unifi, Confindustria, Confesercenti, Assohotel, Federagit, Fiepet, Federalberghi, Turismo senza barriere, Legambiente, A.R.R.R., Camera di Commercio - Albo gestori ambientali, Firenze Marathon.
Tra le prime azioni intraprese, la riduzione dello spreco di cibo (coinvolgendo ristoranti e alberghi locali su temi come la doggy bag, o insistendo sulla necessità di prezzi maggiorati per avanzi da servizi a buffet), la riduzione del consumo di acqua di rete (quella che sgorga dalle fontanelle pubbliche, limitando l’impiego di quella in bottiglia con il relativo imballaggio), la realizzazione di campagne di comunicazione mirate ad affrontare alcune criticità specifiche (ad esempio, informando le maestranze di esercizi commerciali e pubblici esercizi sulla corretta raccolta dei rifiuti).

 

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