Il G7 cultura ha ribadito l’importanza della tutela del patrimonio culturale, in tutte le sue forme, quale collegamento straordinario tra il passato, il presente e il futuro dell’umanità
La recente sessione ministeriale del primo G7 Cultura della storia, promosso dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha prodotto una dichiarazione dei ministri della cultura in cui si ribadisce l’importanza della cultura come strumento di dialogo tra i popoli. Hanno firmato la “Dichiarazione di Firenze” i ministri David Bruce Wharton (USA), Karen Anne Bradley (UK), Maria Bhömer (Germania), Audrey Azoulay (Francia), Mélanie Joly (Canada), Ryohei Myata (Giappone) e Dario Franceschini (Italia).
Lo storico documento condanna la distruzione del patrimonio culturale e chiama la comunità internazionale a un maggiore impegno nel contrasto al traffico illegale di beni culturali e nelle azioni di tutela per la salvaguardia di siti archeologici, monumenti, opere d’arte, beni librari e archivistici nelle zone belliche, come previsto dalla risoluzione 2347/2017 appena approvata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. La dichiarazione si conclude con l’incoraggiamento alle future presidenze del G7 di organizzare vertici dei ministri della cultura e delle organizzazioni internazionali.
Il documento fa seguito alle analoghe Dichiarazioni prodotte a Milano il 31 luglio 2015, in occasione della riunione dei Ministri della Cultura dei Paesi partecipanti alla Expo 2015, e a Abu Dhabi, durante la Conferenza per la tutela del patrimonio culturale a rischio, il 2-3 dicembre 2016.
“L’approvazione all’unanimità con 15 voti su 15 da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu della risoluzione 2347 italo francese sulla protezione del patrimonio culturale negli eventi bellici avvenuta alla vigilia del G7 cultura di Firenze – ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini – è un grande successo del nostro Paese. La risoluzione deplora e condanna la distruzione e il saccheggio di siti archeologici, musei, archivi, biblioteche, il contrabbando di reperti attraverso il quale si finanzia il terrorismo internazionale e accoglie la richiesta di prevedere, quando richiesto, una componente culturale in seno alle missioni Onu di peacekeeping”.
Nella Dichiarazione di Firenze il G7 cultura ha espresso fermo sostegno all'UNESCO nel promuovere la tutela e la conservazione del patrimonio culturale, nella consapevolezza che la cooperazione e il dialogo sono essenziali per ogni impegno diretto a contrastare l’estremismo violento e la radicalizzazione che conduce alla violenza, dando il benvenuto ad azioni già avviate come la campagna «Unite4Heritage» che vede l’impiego dei cosiddetti “caschi blu” della cultura.
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Riccardo Caldara
Twitter @riccardocaldara