"Un altro tassello che aggiungiamo per fare dell'Emilia-Romagna una regione sempre più europea" la nomina dell'Appennino e del Delta a riserve Unesco un'opportunità per il turismo regionale secondo il presidente Bonaccini, che vuole coinvolgere Veneto e Toscana
Due nuovi riconoscimenti Unesco per l'ecosistema dell'Emilia Romagna, due nuove leve per far crescere il turismo. Dopo la designazione Unesco per il Delta del Po e l'Appennino Tosco-Emiliano nella lista mondiale della biosfera, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, con l'assessore alle politiche ambientali Paola Gazzolo e i presidenti dei parchi Delta del Po, Massimo Medri, e Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli, hanno illustrato alla stampa le azioni e gli obiettivi da mettere in campo per valorizzare al meglio le grandi opportunità offerte dal riconoscimento internazionale dell'Unesco che il 9 giugno ha riconosciuto i due parchi come Riserve della Biosfera (Man and Biosphere). La sfida che attende le due nuove riserve, spiegano dalla Regione, consistono nel coniugare la difesa dell'ambiente, della biodiversità e delle tradizioni storiche e culturali con lo sviluppo del turismo e la crescita dell'economia.
Il parco dell'Appennino Tosco Emiliano si estende su 38 Comuni nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara e Lucca, 16 dei quali fanno parte del Parco Nazionale Appennino tosco emiliano (la superficie della riserva interessa un'area dieci volte più ampia di quella del Parco). Il Parco fu istituito nel 2001 per tutelare e valorizzare il suo patrimonio paesaggistico, culturale, agricolo, ambientale, produttivo e turistico. Con i fondi europei sono stati finanziati progetti di ricerca per la sostenibilità del turismo, la convivenza tra la presenza del lupo e le attività umane e la tutela delle Aree di interesse geologico dei Gessi Triassici. Con il Piano regionale di sviluppo rurale, il PorFesr e Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano è stata finanziata la realizzazione delle Porte e dei Centri visita del Parco e la tutela di biotopi di valore ambientale e scientifico.
Il parco del Delta del Po ha una superficie complessiva di 138.000 ettari, il 30% dei quali in Emilia-Romagna estesi tra le province di Ferrara e Ravenna. I confini della Riserva includono le aree di Volano-Mesola-Goro; Centro storico di Comacchio; Valli di Comacchio. Il Parco è stato istituito con la legge regionale 27 del 1988 ed è una delle 5 macroaree protette dell'Emilia-Romagna che comprende due riserve naturali regionali (Dune fossili di Massenzatica e Alfonsine), due riserve statali (Sacca di Belocchio e Pineta di Ravenna), oltre a numerose riserve naturali, aree di riequilibrio ecologico, paesaggi naturali protetti, 33 siti Rete Natura 2000. Il paesaggio del Delta è stato riconosciuto nel 1999 dall'Unesco paesaggio culturale di valore mondiale non solo per le sue riserve naturali, ma per la matrice ecosistemica complessiva.
Negli ultimi dieci anni sono stati realizzati progetti finanziati con fondi europei con molteplici obiettivi: conservare le vaste aree umide, gli habitat e le rare specie di uccelli, anfibi e rettili che popolano le saline; tutelare gli ecosistemi creati dall'uomo per la produzione del sale in cui si sono ambientate diverse specie di avifauna protetta; rafforzare le politiche di prevenzione, lotta agli incendi e gestione delle emergenze. Con il Piano regionale di sviluppo Rurale sono stati finanziati numerosi interventi di forestazione che hanno interessato le Pinete di Marina di Ravenna, Cervia, Spina e Classe.
"Vogliamo sempre più essere una regione europea e una regione europea in contatto con il mondo. L'export sta volando, siamo primi in Europa per prodotti Dop e Igp, abbiamo tre città, Ferrara, Ravenna e Modena, che sono già state riconosciute Patrimonio mondiale dell'Unesco. Adesso due aree della nostra regione sono diventate Riserva Mab: un risultato straordinario, che ci permette di entrare in circuiti di promozione turistica internazionali e di coniugare la tutela del territorio, della cultura e delle tradizioni con lo sviluppo economico" ha commentato il presidente Bonaccini "Si tratta di luoghi che grazie alle loro eccellenze possono soddisfare un turismo sempre più alla ricerca del mix tra cultura, enogastronomia, ambiente e wellness". Il governatore dell'Emilia Romagna ha poi annunciato che nella settimana regionale all'Expo "organizzeremo una promozione ad hoc e assieme a Toscana e Veneto lavoreremo per iniziative comuni di valorizzazione dei Mab".
"Vogliamo che diventi un'opportunità di internazionalizzazione turistica e di crescita economica del nostro territorio. Per farlo il primo passo è l'insediamento degli organismi di governance dei Mab in stretta relazione con Toscana e Veneto, poi la messa a punto di iniziative promozionali che sfruttino al meglio la vetrina di Expo, la pubblicazione di tutti i siti dell'Emilia-Romagna riconosciuti dall'Unesco, per finire con una programmazione quinquennale di azioni su cui far convogliare le risorse europee" ha confermato l'assessore Gazzolo.
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Fonte foto Delta del Po: scuoladinatura.it