Federturismo e Assohotel apprezzano la riforma del MiBACT di Franceschini, ma ricordano che il vero obiettivo è riportare il turismo sotto la competenza statale
Il decreto Art Bonus e il Titolo V della Costituzione: si potrebbe riassumere tutto con "storia di una rivoluzione ancora da completare", per illustrare l'attesa che ancora pervade il mondo del turismo. L'attesa per il vero provvedimento che nel settore si aspetta da anni, vale a dire la riforma del Titolo V della Costituzione per riportare allo Stato (e non alle Regioni, come da referendum di qualche anno fa) la competenza sul turismo stesso.
"Il decreto Art Bonus è un provvedimento lodevole. La vera riforma necessaria per il settore turistico è però quella del titolo V della Costituzione" ha infatti dichiarato Renzo Iorio, presidente di Federturismo, nell'ambito di "Turismo e cultura per la crescita", la giornata sui problemi del turismo organizzata a Gardone Riviera dal gruppo Pd della Camera. "Il settore turistico ha bisogno di una vera e propria politica industriale. Il decreto Art Bonus è lodevole perché va in questa direzione. Esso incontra infatti tutti i temi chiave come la digitalizzazione, la riqualificazione del sistema ricettivo è quello della cultura, che è l'elemento attrattore" ha spiegato il presidente di Federturismo.
D'accordo con Iorio c'è Filippo Donati, presidente di Assohotel, secondo cui "la legge Art Bonus è un primo segnale di attenzione al comporto, servono con urgenza i decreti attuativi che vanno calibrati per meglio assecondare il sostegno al comparto". Anche Donati, quindi, si augura "che si faccia presto una Legge quadro in vista dell'approvazione del nuovo Titolo V della costituzione che porta le competenze in materia di turismo allo Stato".
E ad appoggiare le richieste espresse da Federturismo e Assohotel c'è anche una voce dal Parlamento. Emma Petitti, deputata del Partito Democratico e componente dell'azienda Commissione Attività produttive della Camera, ha infatti ribadito che "ora occorre continuare sulla stessa strada impegnandosi in tempi rapidi per una vera riforma del titolo V. Porteremo per questo proposte concrete in Parlamento per cambiare la governance del turismo, rimettendola nella mani dello Stato, dopo gli eccessi federalisti, e tentare di superare il divario nella qualità del prodotto turistico tra le varie regioni italiane. Chiederemo infine al governo di considerare, tra le priorità, un riordino normativo del settore".
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