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L'Antitrust avvia un'istruttoria su Booking ed Expedia per verificare se le agenzie di viaggio online limitano la concorrenza su prezzi e condizioni di prenotazione negli alberghi


Un nuovo capitolo che nella delicata vicenda che vede da una parte gli albergatori e dall'altra i giganti della prenotazione alberghiera su Internet. Lo scorso febbraio, nel corso della BIT, il Consiglio Direttivo di Federalberghi aveva deliberato all'unanimità di ricorrere all'Antitrust contro le Olta.
Oggetto primario del ricorso era stato l'annullamento delle clausole vessatorie che i grandi portali di prenotazione impongono agli alberghi, distorcendo le regole del libero mercato e assoggettando le imprese a un regime di commissioni sempre più gravoso (fino al 30%), oltre che determinando barriere alla concorrenza e quindi all'ingresso nel mercato di nuovi operatori dell'intermediazione, a tutto svantaggio dei consumatori finali. In particolare il ricordo di Federalberghi si riferiva alla clausola di "parity rate", che vieta agli alberghi di pubblicizzare prezzi inferiori a quelli esposti sui grandi portali di prenotazione, "privando i turisti della possibilità di ottenere condizioni più favorevoli rivolgendosi direttamente all'albergo o ad altri intermediari che sarebbero disposti ad applicare commissioni più basse".
L'Antitrust, ovvero l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha quindi accolto la segnalazione di Federalberghi, del gruppo Antitrust Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza Guardia di Finanza e dell'AICA, decidendo di avviare un'istruttoria per verificare se le agenzie turistiche on line Booking ed Expedia limitino la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita.
Secondo l'Antitrust, l'utilizzo di queste clausole da parte delle due principali piattaforme presenti sul mercato potrebbe limitare significativamente la concorrenza sia sulle commissioni richieste alle strutture ricettive che sui prezzi dei servizi alberghieri, in danno, in ultima analisi, dei consumatori finali. Il procedimento deve ora concludersi entro il 30 luglio 2015, data per la quale conosceremo il futuro di questa vicenda che da molto, troppo tempo desta seria preoccupazione tra gli albergatori, e non solo, che non chiedono la scomparsa dal mercato delle Olta, ma esigono regole chiare, anche nell'interesse della clientela.

 

 

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