A Reggio Calabria gli operatori del turismo si riuniscono per attirare anche al Sud i flussi per l'Esposizione di Milano. Negli studi romani della Rai il commissario unico è sicuro nonostante gli scandali: "Arriveremo in tempo e bene"
Da Nord a Sud, nei convegni come in tv, l'Italia affila le armi in vista dell'Expo. E mentre su Rai 3 il commissario unico Giuseppe Sala difende la sua struttura dopo gli scandali che nelle settimane passate hanno colpito Milano, nel Mezzogiorno gli operatori provano a organizzarsi e, come si suol dire in questi casi, a "fare rete" per attirare al Sud almeno una parte dei milioni di visitatori attesi.
"Bisogna dire che l'Expo non può essere solo la grande manifestazione della Lombardia" ha detto il presidente della sezione Turismo di Reggio Calabria, Giuseppe Nucera, nel corso di un incontro tenutosi proprio a Reggio per iniziativa della sezione locale Turismo di Confindustria. La proposta, riporta il Sole 24 Ore, "è quella di fare sistema in vista dell'Expo per essere più forti anche dopo. Soprattutto dopo" considerate le parole ancora di Nucera: "Il 2015 è già passato e noi non ce ne siamo neanche accorti. È già passato sul piano organizzativo, sul piano degli investimenti, sul piano della visione. Parlare oggi di Expo, almeno sotto alcuni aspetti, è troppo tardi".
Tra gli operatori del Meridione si avverte quindi un po' di disagio, e la paura di doversi accontentare delle briciole dei flussi attesi per l'Expo 2015 di Milano. "Bisogna trovare un modo affinché i visitatori dell'Expo si spingano a Sud: potrebbe essere un'idea quella di offrire il biglietto gratis, di pensare ad agevolazioni per il viaggio" è la proposta di Massimo Salomone, presidente della sezione Turismo di Confindustria Bari e Bat.
Ai timori e ai dubbi di chi al Sud lavora per il turismo – che intanto hanno presentato il progetto incentrato sulla bellezza e l'integrazione territoriale dal nome "Expo 2015, il Sud protagonista - Percorsi, tradizioni e dieta mediterranea" – ci ha pensato a Reggio Marina Geri, responsabile del marketing del Padiglione Italia, che a Reggio Calabria ha spiegato: "Il privato deve rispondere ai bandi. E non è affatto vero che l'Expo è solo della Lombardia: il 70% dei nostri bandi non è stato assegnato a imprese lombarde. E vi sono ancora spazi e possibilità. C'è poi tutto il contesto degli eventi e delle collaborazioni con le regioni. L'Expo è un'opportunità. Per tutti".
Ai timori e ai dubbi di tutti gli italiani (e non solo) ha provato invece a rispondere Giuseppe Sala. Il commissario unico di Expo 2015 è andato infatti a Roma per farsi intervistare da Lucia Annunziata a "In ½ ora" su Rai 3 domenica 8 giugno.
Il commissario unico dell'Expo non ha nascosto le difficoltà del momento, dopo gli scandali e gli arresti che hanno infangato la manifestazione. Ma Sala ha anche ribadito con chiarezza e ottimismo che "la macchina è talmente avanti che non si può tornare indietro. Arriveremo in tempo e arriveremo bene".
Sala non ha nascosto neanche i suoi dubbi personali sul manager Angelo Paris, arrestato con l'accusa di aver cercato di pilotare alcune gare, già qualche settimana prima dell'arresto, quando "venne a dirmi che si voleva candidare al posto di direttore generale di Infrastrutture Lombarde. Gli chiesi come poteva pensare di battere tutti gli altri candidati e mi disse che aveva appoggi politici a destra e a sinistra e che aveva un contatto con Berlusconi. Questa commistione con i politici non mi piacque e contattai il direttore del personale per dirgli che bisognava trovare un'alternativa a Paris".
E mentre per gli arrestati dell'8 maggio i pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio stanno valutando di richiedere al gip Fabio Antezza il giudizio immediato, secondo il commissario unico di Expo il problema principale che ha causato il terremoto è che "il sistema dei controlli sui lavori pubblici in Italia non funziona. La prova è che su Expo vigilano 23 organismi di controllo, comprese tre commissioni antimafia, un membro della Corte dei Conti che è nel nostro cda, un comitato che fa capo alla prefettura" ma ciononostante è avvenuto quel che sappiamo. Sala ha poi espresso la propria fiducia sull'arrivo del magistrato Raffaele Cantone: "Senza di lui sarebbe un grosso problema", mentre non ha risparmiato una critica a Sergio Santoro, il presidente dell'Agenzia di controllo sui lavori pubblici, che nei giorni scorsi ha rivelato ai giornali di aver mandato un dossier a Cantone per documentare le gare che Expo ha affidato in trattativa diretta provocando un presunto spreco di denaro pubblico: "Mi considero un servitore dello Stato e anche Santoro lo è. Forse i servitori dello Stato dovrebbero parlarsi fra loro prima di sollevare polveroni sui giornali" ha affermato Sala, rivelando che "dal 2010 all'autorità guidata da Santoro abbiamo mandato circa 2500 incartamenti su tutte le nostre gare, anche quelle con procedura diretta. E nessuno ha mai fatto un'osservazione, una contestazione, ha mai chiamato né mandato una mail".
L'ottimismo di Sala, ha spiegato lo stesso commissario a Lucia Annunziata, deriva anche dalla fiducia confermatagli dalle alte cariche istituzionali, da Napolitano a Renzi. "A tutti ho detto che il mio mandato era a disposizione perché, come deve fare ogni comandante, quando uno dei tuoi sbaglia devi assumerti la responsabilità di quanto è successo" ha detto Sala "Mi è stato detto di andare avanti ed è quello che faccio ma siccome c'è molto da lavorare, vorrei non dover perdere tempo a difendermi".
Video integrale dell'intervista di Giuseppe Sala a "In 1/ ora": http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c8b3e2a5-8b65-487b-9820-8cfa31f2e2ef.html
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