La Regione adriatica conferma la sua vocazione plurale, tra tutela delle tradizioni e sguardo al futuro: premiati i maestri artigiani – “Ricchezza del territorio” – e presentate 12 nuove startup di giovani legate alle imprese culturali e turistiche
Da una parte i maestri artigiani, dall’altra le startup legate alle imprese culturali: la vocazione plurale delle Marche si conferma ancora una volta nella commistione tra tradizione e innovazione, tra valorizzazione del passato e investimenti per il futuro. A distanza di pochi giorni, in Regione sono stati presentati e premiati i due volti della ricchezza del territorio che è anche il più longevo d’Italia.
I MAESTRI ARTIGIANI MARCHIGIANI - “L’artigianato è una ricchezza del nostro territorio, spesso sottovalutata, ma che va sostenuta. Quello artistico, poi, appartiene alla storia e alla tradizione delle Marche, da salvaguardare con il massimo impegno. La Regione è pronta a sostenere questa sfida” così si è espressa l’assessora marchigiana all’artigianato, Manuela Bora, nel corso dell’incontro che ha preceduto la riunione della Consulta dell’artigianato artistico e durante il quale sono state conferite le nuove qualifiche di maestro artigiano. Sono attualmente 74 i maestri artigiani riconosciuti dalla Regione, inclusi i sette che hanno ricevuto l’attestato in questi giorni: Lino Ceccarelli (orologiaio), Loredana Giacomini (sartoria su misura), Giuliano Sebastianelli (restauratore di mobili), Sergio Nicolini (orafo), Raffaella Iaconi (sartoria su misura), Paolo Forti (cappellaio), Alessandra Chicco (ceramista d’arte).
Tra i premiati, il decano è stato Lino Ceccarelli, novantaduenne orologiaio di Monte San Vito (AN), che quest’anno si è iscritto all’Albo delle imprese artigiane. “Volevo studiare, ma non c’erano i mezzi, ero orfano sin da bambino. Sono stato preso da un fabbro, per compassione: i problemi di lavoro ci sono sempre stati, non sono una prerogativa dei giorni d’oggi” ha raccontato il “maestro” Ceccarelli, che ha rivelato qual è il suo nuovo obiettivo: “Avviare una scuola di orologeria nelle Marche, perché ne siamo privi. Bisogna svegliarsi da questo torpore, non è sufficiente sperare, occorre agire, costruire il proprio futuro”.
A proposito di futuro, l’assessora Bora ha parlato “delle sfide che attendono l’artigianato, come quella della digitalizzazione, della creazione di reti commerciali e dell’internazionalizzazione delle tante piccole e medie imprese che operano sul territorio. Senza tralasciare il problema del ricambio generazionale, anche perché le Marche sono la regione più longeva d’Europa. Il ruolo delle Botteghe Scuola è importante per garantire queste produzioni uniche, che si distinguono nell’attenzione maniacale al dettaglio. Prevediamo di attivarle già nel 2016”.
STARTUP CULTURALI – E di futuro che valorizza il patrimonio del territorio si occupano anche le 12 startup di impresa culturale – assistite nel 2015 da CultLab – che sono state presentate lunedì in Regione in un evento promosso e finanziato dai Gal delle Marche, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale Marche 2007-13.
L’incubatore Cultlab è gestito da una associazione temporanea di scopo costituita dalle Università di Macerata e di Urbino e da Meccano spa (capofila del progetto). Sono nate così dodici imprese che si rivolgono al mercato del turismo culturale e ambientale, con attenzione per i nuovi mercati asiatici e sviluppate con l’impiego delle tecnologie più innovative, la costruzione di web communities legate allo spettacolo, alla musica e all’intrattenimento, la commercializzazione via web di prodotti tipici o anche nuove produzioni del design legate alle culture tradizionali o sviluppate in forma creativa.
“Oltre a constatare piacevolmente una sempre maggiore vivacità dell’entroterra marchigiano, ciò che colpisce e mi coinvolge è osservare che quando si dà spazio all’entusiasmo, alla passione, alla voglia di fare dei giovani e alle loro competenze in termini di innovazione, i risultati sono eccezionali e soprattutto di qualità. E nel contempo si crea anche lavoro e occupazione” ha detto l’assessore regionale a turismo e cultura, Moreno Pieroni “La creatività messa a frutto da questi giovani imprenditori diventa uno stimolo ancora più forte per noi a proseguire nel percorso della valorizzazione del turismo culturale, utilizzando al meglio e trasversalmente i fondi europei. Sono convinto che i servizi al Turismo e alla Cultura e anche all’Ambiente pensati in maniera unitaria e qualificata siano la chiave di volta di una crescita che ha in sé anche i germi del benessere sociale e non solo economico”. “Ciò che va sottolineato è che con CultLab abbiamo creato una contaminazione fra cultura, manifattura, imprese dei servizi e istituzioni. Un mix di collaborazione che è stata la chiave del successo di questa esperienza” ha commentato Letizia Urbani della Meccano s.p.a.
Queste le 12 startup presentate: Crea D-Smartrekking – applicazione per il trekking urbano; Happenines – gestione dei beni culturali nel territorio che li conserva; K-Sound – nuova linea di prodotti intelligenti e sostenibili per allestimenti di spazi espositivi o commerciali; Site Specific – diversificata fruizione di eventi e proposte culturali nei siti di interesse storico archeologico; Good Mood Ristoteatro – gastronomia e teatro insieme; Nerto – piattaforma web aggregatrice di eventi culturali; Verdespesa – piattaforma online per commercializzare prodotti delle aziende agricole; Polimates – fornitura di servizi alle piccole e medie imprese che vogliono internazionalizzarsi; Emmeci – promozione e creazione di percorsi turistici marchigiani nel mercato cinese; Soul shape – realizzazione di modelli 3d di materiale e utensili da cucina di antiche popolazioni reinterpretati in chiave moderna; Studio Light Box – portale con contenuti multimediali relativi a mostre e eventi culturali; Teatromartello – impresa per la valorizzazione della cultura teatrale attraverso la messa in scena di spettacoli a basso costo.
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