fbpx

Il regista del Padrino a Milano in un appuntamento speciale parla della terra dei suoi avi, di cui invita a ritrovare le radici per incontrare il futuro. “I miei amici vorranno venire tutti nel mio resort di lusso” promette, e parla di Bernalda, dove nel 2012 si sposò la figlia Sofia


In un certo senso, si potrebbe dire che il “Rinascimento” della Basilicata nell’immaginario turistico globale si deve al mondo del cinema: da una parte Mel Gibson, che nel 2004 ha girato a Matera il kolossal religioso “The Passion”; dall’altra Sofia Coppola, che nel 2012 scelse la terra dei suoi avi (precisamente Bernalda) per sposarsi tra i riflettori di Hollywood.
Negli ultimi anni, la consacrazione del territorio lucano come modello di posizionamento nel mercato turistico internazionale è divenuta un dato acquisito, sublimato dalla nomina della Città dei Sassi a capitale europea della cultura del 2019. Ma in questi giorni è ancora al mondo del cinema a stelle e strisce che la Basilicata rivolge la sua gratitudine. Precisamente a un avo molto stretto di Sofia Coppola, il padre e universalmente noto Francis Ford Coppola.
Il regista del Padrino e di Apocalypse Now si è presentato ieri sera davanti alle oltre 1500 persone che hanno affollato lo storico teatro “Dal Verme” di Milano per partecipare all’incontro promosso dalla Regione Basilicata per la rassegna “Expo in città”, in partnership con “Matera 2019”, “Lucana Film Commission”, “Meet the Media Guru” e in collaborazione con “Apt Basilicata” e “Palazzo Margherita”.
“Ritrovare le radici per incontrare il futuro: la mia Basilicata” era il tema della serata, con il grande regista che ha regalato ai presenti ricordi e aneddoti della sua famiglia, originaria di Bernalda, ma anche riflessioni sulla Basilicata e sulle sue prospettive di sviluppo. In sala, ad ascoltare Coppola c’erano il governatore lucano Marcello Pittella assieme ad alcuni esponenti della giunta regionale, ma anche amministratori locali (compreso il sindaco di Bernalda) e una nutrita delegazione di lucani, in gran parte giovani.
Ad inaugurare la serata è stato proprio il presidente della Regione, che ha voluto ringraziare Coppola ricordando quanto la Basilicata debba molto anche a lui: “La ‘lucanità’, di cui egli fa, in ogni occasione, motivo di vanto, ci riempie di gioia e, a nostra volta, ci inorgoglisce, perché anche grazie a Francis Ford Coppola la Basilicata è conosciuta, al di fuori dei confini nazionali, come culla di artisti e come terra feconda di personalità geniali, tenaci, fattive” ha detto Pittella, ricordando come “da quasi mezzo secolo, da quando cioè, all’inizio degli anni ‘60 , Coppola scoprì per la prima volta il paese, Bernalda, da cui era partito nei primi del ‘900 suo nonno Agostino e in cui avevano vissuto i bisnonni Carmine e Filomena, la Basilicata è diventata il luogo dell’anima di questo grande regista. Un pluripremiato cineasta e sceneggiatore, imprenditore di successo, che ha scelto Bernalda, la Basilicata, per ‘ritrovare le radici’, ma soprattutto ‘per incontrare il futuro’, realizzando, tra l’altro, proprio nel cuore del paese dei suoi avi, quello che è diventato un punto di riferimento del turismo di classe, a livello mondiale: Palazzo Margherita”.
Una storia confermata dallo stesso Coppola: “Quando sono arrivato a Bernalda per la prima volta era il 1962, non parlavo italiano e c’era il matrimonio di un parente. Sono stato accolto bene, ma quando la moglie è andata via, solo allora ho capito che avrei dovuto dormire con il marito”. Il grande regista ha parlato anche di specialità gastronomiche locali come “gnummareddi” e “lampascioni”, e poi proprio di Palazzo Margherita, la storica dimora di Bernalda diventata un resort di lusso e la sua casa lucana, aggiungendo di essere sicuro “che fra due anni tutti i miei amici mi chiederanno di riservargli un posto.
Tra gli aneddoti di Francis Ford, l’innamoramento per la musica del nonno Agostino in un teatro di Forlì che portò tutta la famiglia Coppola a entrare nel mondo dell’intrattenimento, l’inedita parentela con un altro maestro italiano, Riccardo Muti, suo cugino di secondo grado.
Rispondendo per oltre un’ora a decine e decine di domande, il sei volte premio Oscar ha avuto anche l’occasione di parlare dell’Italia, dei cui successi ha detto di sentirsi orgoglioso, come nel caso dei fisici italiani protagonisti della scoperta del Bosone di Higgs, o quando ascolta la musica o vede un grande dipinto. Tornando alla sua Basilicata ha ricordato che i lucani sono “bravi genti” e non ha mancato di riconoscere anche alcune criticità, legate ad esempio alle estrazioni petrolifere.
“Mi intristisce l’abuso del Sud: quando ho saputo che c’ era stata una grande scoperta di petrolio in Basilicata, ho pensato fosse una cosa buona per investire in educazione, sanità, occupazione. Ho scoperto però che dei guadagni del petrolio alla Basilicata resta poco: il governo deve lasciare quei soldi ai lucani perché investano in educazione e occupazione” ha spiegato riferendosi ai giacimenti di Val d’Agri. Inevitabile un accenno al cinema e a quelli che sono stati i suoi “maestri” preferiti, Fellini con la sua “Dolce Vita” ma anche Rossellini. Infine, prima di intonare assieme al pubblico il ritornello di “Roma nun fa’ la stupida stasera”, l’invito alla gente del Sud a “non lamentarsi e chiedere i soldi per qualcosa”, ma invece a “lavorare e a lottare per avere quello che si merita”.

 

LEGGI ANCHE: In Basilicata il rito del matrimonio per promuovere il territorio

Giovani, territorio e cultura per scommettere sul turismo in Basilicata

Matera, un consorzio turistico per capitalizzare la Capitale Europea

Dai Beatles a Frozen, 40 milioni viaggiano inseguendo il cinema

 

Fonte immagine: basilicataturistica.com

Questo sito utilizza cookie tecnici che ci consentono di migliorare il servizio per l'utenza. Per ulteriori informazioni leggi la nostra Cookie e Privacy Policy. Leggi di più