Inaugura oggi alla presenza del ministro Franceschini la nuova Galleria Sabauda di Torino. Il Polo Reale torna così all'originario splendore, grazie alla collaborazione tra istituzioni e privati per una realtà capace di dare lustro e impatto economico al territorio piemontese
"Questo importante obiettivo è stato raggiunto grazie all'impegno convinto di soggetti diversi in sinergica collaborazione tra pubblico e privato" sono le parole di Mario Turetta, direttore per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, a inquadrare l'orgoglio piemontese nell'inaugurazione della nuova Galleria Sabauda di Torino, avvenuta oggi.
Ultimato quindi un grande progetto che restituisce al pubblico una delle maggiori pinacoteche pubbliche italiane e completa il Polo Reale di Torino: con il trasferimento della Galleria Sabauda dalla storica sede nel Palazzo del Collegio dei Nobili, avvenuto nel 2012, si è realizzato un nuovo allestimento, forte non solo di innovative soluzioni museografiche, ma anche di più ampi e funzionali spazi espositivi.
La lunga manica progettata da Emilio Stramucci tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, occupata sino ad alcuni anni fa da uffici della Regione Piemonte, è stata restituita all'originario splendore per essere destinata ad accogliere le oltre ottocento opere di artisti italiani e stranieri della Galleria Sabauda.
L'apertura della nuova sede, inaugurata oggi dal ministro del MiBACT Dario Franceschini, permette così di giungere al compimento del Polo Reale di Torino, uno straordinario complesso nel centro aulico della città che, insieme alla Galleria Sabauda, riunisce alcune delle più prestigiose realtà museali cittadine: il Palazzo Reale, l'Armeria Reale, il Museo Archeologico, la Biblioteca Reale e lo spazio mostre di Palazzo Chiablese. E proprio a Torino Franceschini ha promesso: "Nomineremo i 18 direttori dei grandi musei italiani, compreso il Polo Reale di Torino, con un bando internazionale, mirato a coinvolgere grandi personalità della cultura italiane e straniere, in base ad un cronoprogramma che si concluderà entro il primo trimestre 2015".
Il Polo Reale di Torino, con i suoi oltre 46.000 mq e più di 3 km di percorso espositivo, offre al pubblico uno dei più importanti circuiti artistici europei, al pari del Louvre di Parigi o del Prado di Madrid. Nei rinnovati spazi della Manica Nuova i visitatori possono ammirare capolavori dell'arte italiana ed europea dal Medioevo alla modernità: un patrimonio alle cui origini c'è Emanuele Filiberto, che nel Cinquecento iniziò la collezione per dare lustro alla nuova capitale del Ducato, come ha spiegato Maurizio Assalto per raccontare su La Stampa il "ritorno al futuro" del Polo.
"L'apertura della Nuova Galleria Sabauda è l'ultimo tassello che completa il progetto del Polo Reale, una realtà museale tra le più ampie e significative non solo in Italia" spiega allora Turetta, che rivendica come "a sostenere tale sforzo progettuale hanno concorso, oltre al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Arcus S.p.A., la Città di Torino, la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione CRT, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino".
L'attuale progetto di trasferimento della Galleria Sabauda risale agli anni Novanta del XX secolo, allorché i responsabili della tutela maturarono la convinzione di accantonare gli ultimi due piani del Palazzo del Collegio dei Nobili in favore di una sede alternativa, capace di esaltare le opere in collezione anche grazie a una migliore qualità della luce e degli spazi. La sede veniva individuata nell'ala umbertina, detta Manica Nuova, del Palazzo Reale di Torino. Da quella decisione prese avvio il grande progetto di unificazione dei cinque edifici presenti nella zona di comando: il Palazzo Reale, l'Armeria Reale, la Biblioteca Reale, il Museo di Antichità e la Galleria Sabauda.
Con l'inaugurazione della nuova Galleria Sabauda, spiega ancora Turetta, prende avvio un affascinante percorso in grado di promuovere la nascente realtà museale, con la consapevolezza dell'importante ricaduta economica che la valorizzazione del Polo Reale di Torino può e deve apportare alla comunità del territorio, attraverso una corretta gestione del turismo culturale e dell'immagine istituzionale del complesso.
E sulla stessa lunghezza d'onda del direttore Turetta, ovvero sull'orgoglio per la collaborazione tra pubblico e privato e sull'importanza per l'economia territoriale di questo traguardo, si schiera anche il presidente del Piemonte Sergio Chiamparino. "Il progetto del Polo Reale di Torino rappresenta uno dei migliori esempi in Italia di integrazione fra Enti locali, fondazioni bancarie e comunità locale, a dimostrazione di come sia possibile perseguire una strategia condivisa che abbia come unico obiettivo il rilancio e la valorizzazione di beni artistici che non solo fanno parte del patrimonio culturale di un territorio, ma che sono simbolo di quell'orgoglio per la propria terra e per la propria storia che accomuna tutti i piemontesi" ha dichiarato Chiamparino. "La Regione Piemonte ha da subito individuato nel progetto del Polo Reale grandi opportunità e ha promosso l'integrazione del Polo nel sistema delle Residenze Reali del Piemonte, grazie alla messa in rete di servizi e attività in collaborazione con tutti territori interessati e con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte. Grazie ad un lavoro congiunto, in questi anni è stato così possibile realizzare un sito web di sistema, unificare la gestione dei parchi reali de La Mandria e di Stupinigi, creare il biglietto unico per le visite alla Reggia di Venaria e al Parco La Mandria, e ampliare i servizi turistici di collegamento tra la città e il territorio delle Residenze Reali, permettendo di ampliare il bacino di fruizione turistica e di tutelare al meglio questo importante ed esteso patrimonio culturale" ha aggiunto il governatore piemontese, convinto che l'esempio del Polo Reale possa fare da "modello di riferimento per le future azioni integrate di promozione delle nostre eccellenze regionali".
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