Poche speranze per il Mondiale, molte di più per una crescita del turismo nazionale, come confermano le previsioni 2014
A caccia della sua prima vittoria dopo le cilecche in Sudafrica e nel ’82 in Spagna, l’Honduras fa paura a Didier Deschamps, il ct francese che ha attaccato i rivali, accusati di metterla spesso sul piano fisico, se non di trasformare in tattica un gioco duro e falloso. Nell’esordio a Brasile 2014, i blue di Francia incontreranno domenica la nazionale del paese che è ancora considerato tra i più poveri delle Americhe.
Ma il migliaio di kilometri di spiagge bianche, le rovine Maya, le isole caraibiche e le loro barriere coralline attraggono e fanno molto meno paura ai turisti internazionali che la partita d’esordio a Deschamps; secondo le stime il turismo nel 2014 in Honduras dovrebbe crescere del 10% e portare a Tegugicalpa un profitto di 770 milioni di dollari, 160 mila di posti di lavoro nelle nuove strutture ricettive e il recupero di regioni più tradizionali attraverso la costruzione di nuove strade per allargare l’offerta. Le misure come ha dichiarato la signora Epaminondas Marinakys , presidente della Camera Nacional de Turismo de Honduras, sono indirizzate allo scopo di ripulire l’immagine offuscata dalle cronache per le vicende legate al narcotraffico internazionale.
Con il turismo l’Honduras è sulla buona strada per ottenere vittorie importanti, ma anche tre punti nel girone tra Francia, Svizzera ed Ecuador potrebbero attrarre qualche calciofilo a cercare un’amaca su cui trascorrere le vacanze del dopo mondiale.
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