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Austria nella bufera per colpa di un dépliant rivolto ai turisti arabi e musulmani. "Vogliamo insegnare le buone maniere" affermano i sostenitori dell'iniziativa, mentre i critici parlano di razzismo e apartheid.


La breve guida di otto pagine si chiama "Where Cultures Meet" e contiene una serie di "consigli" ai visitatori arabi per farsi ben volere dai locali. Suggerimenti come "evitate di trattare sui prezzi", "non mangiate per terra e non cucinate nelle vostre camere d'albergo", "non buttate immondizia per terra", "allacciate la cintura di sicurezza dei bambini in macchina" e anche "velati" inviti a non indossare il burqa.
Il pamphlet è stato realizzato dagli uffici del turismo, dalla polizia e dalla camera di commercio austro-arabica della regione di Zell am See. In questa regione, sulle Alpi di Kitzbuhel, nel 2013 sono stati registrati 275.000 pernottamenti di turisti arabi, che hanno speso in media 240 euro al giorno, il doppio degli altri visitatori. Tra maggio e ottobre gli arabi sono stati il 25,8% dei turisti internazionali, anche più dei tedeschi, e ad agosto la percentuale è salita addirittura al 36%.
Insomma, il contributo all'economia locale generato dai turisti arabi è niente affatto trascurabile. Ciononostante, dagli enti che si occupano di turismo arriva questa presa di posizione che fa storcere il naso a parecchi. Wilfried Holleis, albergatore locale, ha affermato ad Austrian Times: "Penso che sia una forma di apartheid turistica. Ci sono problemi ben più seri qui, per esempio il grande numero di persone che compra una casa per le vacanze che rimane vuota per gran parte dell'anno, dando così un contributo minimo all'economia locale".
Ma la preoccupazione di chi ha pubblicato questo volantino è che alcuni comportamenti dei turisti arabi, dall'uso del burqa all'abitudine di trattare sui prezzi, possano preoccupare sia gli abitanti del luogo sia gli altri turisti. E così, mentre di recente Vienna ha catturato l'attenzione dei turisti lgbt grazie alla vittoria di Conchita Wurst all'Eurovision Song Contest, ora in Austria si rischia di perdere un altro importante segmento turistico, quello degli arabi.

 

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Alla faccia dell'ospitalità

 

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