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Rispetto al 2012, il turismo in entrata verso l'Italia ha fatto segnare una contrazione del 15%, mentre il turismo in uscita si è ridotto "solo" del 7%. I dati, diffusi da Assoviaggi-Confesercenti, lasciano poco spazio ai dubbi: il turismo di casa nostra è in crisi nera.

In un'intervista pubblicata sul quotidiano La Stampa, Assoviaggi fornisce ulteriori spunti di riflessione nel dibattito aperto sulla difficile situazione del nostro comparto turistico-alberghiero, che con l'eccezione del turismo religioso - rinfrancato dall'elezione di papa Bergoglio - continua a soffrire la crisi economica e, secondo il parere di Assoviaggi, l'incapacità di una classe politica che non trasforma in azioni concrete l'evidenza che fa del nostro turismo una potenziale leva per lo sviluppo dell'intero Paese.

 

Assoviaggi-Confesercenti ha reso note le rilevazioni di metà giugno sull’andamento delle prenotazioni in vista delle vacanze estive. Qual è il quadro generale che emerge dal rapporto?

Causa il perdurare di una situazione climatica non favorevole e delle ricadute della crisi economica in atto nel Paese, il 2013 sta registrando un ulteriore rallentamento delle prenotazioni rispetto al 2012, con conseguente riduzione dei fatturati delle imprese turistiche. Emblematico il caso della Sicilia, dove la chiusura di diversi villaggi turistici e la crisi economica hanno contribuito a far registrare una flessione del 40 per cento delle prenotazioni rispetto all’anno precedente. 

Più nel dettaglio, qual è la situazione relativa al turismo sia in entrata che in uscita?

In base alle segnalazioni delle agenzie associate, sono molti i clienti che, dopo aver chiesto informazioni, posticipano la conferma delle vacanze. Tra le ragioni, oltre all’incognita delle condizioni climatiche che si riflette sulla scelta della destinazione, anche l’incertezza circa la possibile applicazione di Imu e Tarsu che costringe le famiglie a valutare attentamente la propria situazione economica. Rispetto al 2012, sia l’incoming (turismo in entrata) che l’outgoing (turismo in uscita) hanno fatto segnare una contrazione rispettivamente del 15 e del 7 per cento.

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