La cultura è un volano per lo sviluppo dell'intero territorio e un'irrinunciabile fonte di attrazione di investimenti.
In questi ultimi anni Torino e il Piemonte hanno saputo "cambiare pelle" e collocarsi nel contesto nazionale quali realtà estremamente attive soprattutto nell'ambito dell'arte contemporanea, con il moltiplicarsi di progetti, iniziative ed eventi ad essa dedicati. Il ritorno economico (parametro di giudizio non sufficiente ma necessario) derivato da questa operazione è evidente: il solo "Week end delle Arti contemporanee", tenutosi a Torino dal 4 al 6 novembre 2011, ha attirato oltre 125mila presenze e generato una ricaduta economica diretta di circa 3 milioni e 700mila euro e una spesa giornaliera dei turisti doppia rispetto alla media cui Torino è abituata.
Accanto ai musei e ai luoghi "tradizionali" dell'arte contemporanea (dal Castello di Rivoli alla GAM, dal PAV alle Fondazioni Merz e Sandretto), sono sempre più numerosi gli appuntamenti che hanno in Torino e nel Piemonte il loro punto di partenza. Si tratta di un importante primato che permette al complesso linguaggio dell'arte contemporanea di "uscire" dai musei per "incontrare" il pubblico e intraprendere con esso una nuova forma di "dialogo". Ne sono esempi Paratissima, nata come manifestazione off di Artissima e che con gli anni ha acquisito una propria identità e può contare oggi su una partecipazione di oltre 500 artisti; Giorno per Giorno, il progetto ideato e sostenuto dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, che mira a creare un laboratorio artistico itinerante che coinvolge le principali istituzioni del territorio e che ogni anno affronta temi diversi; The Others, interamente dedicata agli artisti emergenti; Eco e Narciso, il programma di arte pubblica che mira a favorire l'intervento della sensibilità e della ricerca artistica nei processi di analisi, sviluppo e trasformazione del territorio.
In un momento come quello contingente, sospendere il sostegno alla cultura significa rinunciare a una fonte di sviluppo non soltanto economico, ma anche e soprattutto sociale.
Chiara Ferraro - Mailander