fbpx

Nell'Astigiano, a causa della crisi economica, è in flessione il mercato dei gadget e dei souvenir che i fedeli comprano nei loro viaggi


In quella che è nota come "la Terra dei Santi", per via dei numerosi personaggi di spicco della Chiesa Cattolica nati e vissuti in questo territorio, il turismo della fede è da sempre una leva dell'economia locale, grazie ai pellegrini italiani e stranieri che vi si recano alla scoperta dei luoghi che hanno segnato la vita di personaggi come San Giuseppe Cafasso, San Domenico Savio, il Cardinal Massaja, Maria Mazzarello, Giuseppe Allamano, o i "nomi forti": quello nuovo è papa Francesco (i nonni di Bergoglio erano di Portacomaro), quello classico è San Giovanni Bosco.
Nel 2015 ricorreranno i duecento anni dalla nascita di Don Bosco, originario di Castelnuovo. La sua figura è tra quelle che storicamente hanno avuto più attenzioni da parte di fedeli e pellegrini, e i tour tra i luoghi dove Giovanni Melchiorre Bosco è nato e ha operato per la società sono un'esperienza che ha attirato milioni di persone. Tuttavia, proprio con l'avvicinarsi del bicentenario e dei relativi festeggiamenti, in occasione del viaggio delle spoglie del Santo che sta attraversando il territorio locale, il turismo tra le terre di Don Bosco sta vivendo un periodo di difficoltà.
"Tra i souvenir più venduti, nel caso di clienti italiani, ci sono quelli che costano meno. Soprattutto chi arriva in gruppo, tende a prendere tanti ricordini da 0,50 centesimi o 1 euro" ha dichiarato Loredana Donninelli, che da tre anni lavora nel negozio di souvenir accanto alla basilica (come riporta La Stampa). Le statue più lavorate, quelle con un prezzo che va dai 40 ai 600 euro, vengono acquistate prevalentemente da turisti stranieri. Gadget e souvenir, ma anche menù speciali nei ristoranti, appositamente dedicati ai pellegrini: le idee e le offerte per i turisti religiosi dell'Astigiano non mancano. Tuttavia "qui non c'è il via vai in stile Padre Pio – ha dichiarato ancora a La Stampa Rinaldo Vercelli, titolare dell'unico bed & breakfast di Capriglio, a pochi passi dalla casa della madre di Don Bosco – Io lavoro molto con stranieri che vengono nel Monferrato per la natura, non certo perché è Terra dei Santi. Il turismo religioso qui è 'mordi e fuggi'. Vedo solo pullman che passano e ripassano, in giornata. Non si fermano".

 

 

LEGGI ANCHE: Asti e il turismo religioso nella Terra dei Santi (e del Papa)

Papa Francesco fa bene al turismo religioso

Intervista a Monsignor Liberio Andreatta: "L'importanza del turismo religioso"

 


(Fonte foto)

Questo sito utilizza cookie tecnici che ci consentono di migliorare il servizio per l'utenza. Per ulteriori informazioni leggi la nostra Cookie e Privacy Policy. Leggi di più