Un terzo della spesa sostenuta dai turisti nel nostro Paese riguarda l’enogastronomia: solo l’11% è disposto a risparmiare su cibi e bevande. E la Coldiretti assegna 4698 “bandiere del gusto”
Certo, i panorami, i monumenti, la storia, la moda... Ma se c’è una cosa che nessuna inefficienza organizzativa o crisi economica potrà mai scalfire è l’eccellenza della nostra cucina. L’Italia è a buon diritto considerata leader mondiale nel turismo legato all’enogastronomia, e la Coldiretti ha stimato in 24 miliardi di euro la spesa dei turisti in Italia riservata a cibi e bevande, una cifra che rappresenta il 33% della spesa totale fatta registrare da turisti italiani e stranieri in vacanza nel Belpaese.
A confermare l’eccezionale rilevanza della buona tavola nel bilancio turistico nostrano vi è poi un altro dato diffuso da Coldiretti: in epoca di crisi economica e di budget ridotti per le vacanze, il 33% degli italiani rinuncia ai divertimenti (cinema, parchi giochi, discoteche) e il 25% al livello dell’alloggio (preferendo soluzioni alberghiere più economiche), ma solo l’11% limita gli acquisti di prodotti tipici.
Per il 2013, Coldiretti ha riconosciuto la cifra record di 4698 prodotti alimentari tipici presenti sul territorio nazionale ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. In particolare, le cosiddette “bandiere del gusto” assegnate da Coldiretti vedono in cima alla classifica delle regioni italiane la Toscana dove ne sono state riconosciute ben 463, il 10% circa del totale. Sul podio vi sono poi la Campania con 387 specialità e il Lazio con 384. A seguire il Veneto (371), il Piemonte (341), l’Emilia Romagna (307), la Liguria (295), la Calabria (269), la Lombardia (246), la Sicilia (234), la Puglia (232), la Sardegna (181), il Molise (159), il Friuli-Venezia Giulia (153), le Marche (150), l’Abruzzo (147), la provincia autonoma di Trento (109), quella di Bolzano (92), la Basilicata (77), l’Umbria (69) e la Valle d’Aosta (32).
Tra le specialità regionali tradizionali, la cui salvaguardia è spesso merito proprio degli imprenditori agricoli, la Coldiretti indica 1438 diversi tipi di pane, pasta e biscotti; 1304 verdure fresche e lavorate; 764 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere; 472 formaggi; 174 piatti composti o prodotti della gastronomia; 159 bevande tra analcoliche, liquori e distillati; 155 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 147 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.
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