Il progetto "Adotta una guglia" permetterà a privati e imprese di finanziare il restauro del Duomo, in vista dell'Expo 2015. Qualche dubbio sulla possibilità di incidere il proprio nome sulle guglie adottate
Tra chi ha una buona memoria storica, c'è chi ricorda "Un mattone per Assisi", iniziativa promossa una dozzina d'anni fa da volti dello spettacolo come Davide Mengacci e Alberto Castagna. Ma si spera che finisca diversamente (allora ci furono arresti e accuse di bancarotta fraudolenta) il progetto "Adotta una guglia" presentato a Milano per finanziare il restauro del Duomo.
L'iniziativa si rivolge tanto ai privati cittadini quanto ad aziende e imprese, e l'obiettivo è di terminare i lavori di restauro in tempo per l'Expo 2015, quando sono previsti 20 milioni di visitatori per il Duomo. E mentre 22 grandi aziende hanno già dato la proria adesione, a partire da Eni e Milano Serravalle, c'è un particolare che ha sollevato qualche dubbio: la possibilità di far incidere il proprio nome sulle guglie restaurate. Angelo Caloia, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e professore di economia politica presso l'Università Cattolica di Milano, spiega il senso dell'iniziativa: "Ci siamo solo ispirati alla storia e, in particolare, alla vicenda del mercante Corelli che, nel 1400, donò alla Fabbrica del Duomo circa 35 mila ducati. Per l'occasione gli venne dedicata una delle guglie che prese appunto il nome di Guglia Corelli".
Per le 135 guglie da restaurare è prevista anche un'app, che consentirà tra le altre cose di guardare la guglia "adottata" e di scoprire chi sono i donatori più generosi.
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