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Una ricerca di Trivago rivela che un viaggiatore su due prenota il soggiorno con meno di due settimane d’anticipo, mentre gli agenti di viaggiodichiarano che il budget prevale sulla destinazione

 

L’estate è arrivata, e con essa le vacanze, almeno in teoria. Perché se siamo ormai tristemente abituati all’allarme stagionale per cui “solo un italiano su due va in vacanza”, la novità (o forse la conferma) del 2013 è che anche le prenotazioni vanno a rilento, in Italia.

A rilevarlo il primo rapporto sulle abitudini al consumo dei viaggi e vacanze estivedi trivago, che mette in evidenza come gli italiani aspettino l’ultimo minuto per prenotare le vacanze: il 18% del campione rilevato preferisce prenotare le sue vacanze da uno a sette giorni prima della partenza, mentre circa un italiano su due prenota con meno di due settimane di anticipo rispetto alla data del viaggio.

La ricerca di trivagoha analizzato le tendenze alla prenotazione online dei viaggiatori di tutto il mondo per la prossima estate, scoprendo come le abitudini degli italiani orientati al lastminute vadano in direzione completamente opposta rispetto aquelle dei tedeschi, olandesi e nord europei, che per il 15% sono soliti prenotare le vacanze estivecon almeno tre settimane di anticipo.

Gli italiani non sono comunque gli unici a prenotare “già con le valigie pronte”; secondo la ricerca, infatti, anche gli spagnoli (22%) e gli inglesi (19%) aspettano l’ultimo minuto per organizzare il soggiorno estivo, con un anticipo di massimo sette giorni dall’inizio del viaggio. E proprio gli spagnoli detengono il primato del mercato di turisti più improvvisati: in Spagna ben il 64% delle ricerche di prezzo viene effettuata a meno di un mese di anticipo dalla data di check-in; a seguire gli italiani con il 63%.

Tra l’Italia e i Paesi del Nord Europa vi sono differenze anche nella durata media dei soggiorni per l’estate 2013: quelli più lunghi vengono ricercati soprattutto dai tedeschi (circa dieci giorni) e dai nordeuropei (8-9 giorni), mentre gli italiani si accontentano di una vacanza di otto giorni assieme a inglesi, francesi, spagnoli e olandesi. Soggiorni comunque più lunghi di quelli degli statunitensi: in fondo alla classifica, infatti, vi sono gli americani che dedicano alle vacanze estive “appena” 7,6 giorni di media, un periodo di durata inferiore rispetto alla media europea, di 8,4 giorni. Le differenze con i turisti a stelle e strisce sono però anche altre: gli americani, infatti, possono vantare una media di 680 € per camera doppia a settimana, la più alta in assoluto. Sensibilmente di più rispetto agli europei, tra cui gli inglesi sono quelli che spendono di più per le loro vacanze d’estate, con una spesa media di 668 € per camera doppia a notte per un soggiorno medio di 7 notti. Pochi euro in meno per i turisti del nord Europa (662 €), tra i quali però spiccano i norvegesi che, con un budget destinato al soggiorno in hotel di 826 €, si classificano come il Paese che spende di più in assoluto per le vacanze estive. Nella classifica di spesa vi sono poi i tedeschi (653 €), dieci euro più indietro gli spagnoli (643€) e i Paesi Bassi (606€). Nella fascia dai 600€ ai 500€ si posizionano, invece, gli italiani e i francesi. I nostri connazionali spendono in media per il loro soggiorno estivo 554 € circa per una settimana in camera doppia, mentre i francesi spendono ancora meno, con una media di 511 €.

Per gli italiani, a influire su tempi di prenotazione e budget c’è sicuramente la crisi, che porta molti turisti a preferire scelte di viaggio quasi esclusivamente in base ai costi. Come ha dichiarato Rosalba Zerbinotto, agente di viaggio di Bari: “Da noi si parte dalla capacità di spesa, che è sempre più limitata. La cifra oscilla spesso tra i 600 e i 700 euro e se c’è un pacchetto all inclusive che rientra in questo budget, la meta passa in secondo piano”.

Preoccupazioni che trovano diverse conferme: tra gli operatoric’è chi dice che questa accresciuta tendenza a prenotare sottodata  rappresenti un evidente segnale di come la scelta della destinazione sia determinata dal budget(filosofia sposata perfettamente dalle compagnie aeree low-cost), chi parla di mercato immobile come non mai, chi rivela che, quando la clientela non trova la tariffa ideale per la destinazione prescelta, opta per un’alternativa casuale purché low cost.

Dopo un lunghissimo inverno, quindi, gli italiani sono riluttanti a pianificare le vacanze: ma c’è chi spera ancora che il caldo possa far cambiare idea a qualcuno.

 

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