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Due anni fa, il cantante scomparso ieri aveva manifestato l’idea di fare politica nella terra dei suoi antenati. “Turismo e rapporti con l’Italia” sarebbe stato il suo settore preferito. Ma alla fine dovette desistere

Le notizie del giorno sono due, oggi: le elezioni amministrative appena concluse e la morte di Little Tony. Ma forse in pochi ricordano una storia che unisce queste due notizie; una storia di neanche troppo tempo fa, di quando l’Elvis italiano aveva intenzione di fare politica. E di occuparsi di turismo.

Era l’estate del 2011, quando Antonio Ciacci, in arte Little Tony, manifestò l’idea di entrare nell’agone politico per la sua terra d’origine, San Marino. Perché, pur essendo nato a Tivoli, Tony discendeva da sette generazioni di antenati sanmarinesi, compresi i genitori di Chiesanuova. “Nella mia biografia – disse – spazio è dedicato anche a San Marino, alle mie origini, alla scelta della cittadinanza sammarinese e al ricordo di mio padre che fiero mi diceva sempre: ricordati che vieni dalla storica repubblica del Titano”.

Tanto che l’idea di impegnarsi in prima persona gli era balenata in mente: “Ora che ho viaggiato e fatto tanto penso sia giunto il momento di fare per la mia terra. Mi interesso a quello che sta accadendo in repubblica: San Marino è popolata da 32mila brave persone. Non sono loro a creare situazioni di criticità e diffidenza”. E quale sarebbe stato il campo d’azione che Little Tony avrebbe preferito? “I rapporti con l’Italia e il rilancio del turismo” spiegò. “San Marino ha bisogno di tornare a essere un’importante meta turistica: troppo spesso non viene ricordato per le sue bellezze. Il settore andrebbe ripreso, anche con l’aiuto dell’Italia con cui i rapporti vanno normalizzati”.

Purtroppo, però, furono proprio i rapporti con l’Italia a far desistere il cantante di “Cuore matto”. Rapporti complicati, a livello personale, da questioni finanziarie: nel 2009, infatti, fu accusato dall’Agenzia delle entrate italiana di aver sempre mantenuto la residenza a San Marino per non pagare le tasse in Italia, un’accusa comprovata – secondo l’Agenzia delle entrate – dal fatto che nelle sue visite all’antica Repubblica Little Tony soggiornava in albergo, stante la mancanza di un domicilio autonomo.

Così, per non compromettere ulteriormente i rapporti che avrebbe voluto normalizzare, a settembre Little Tony rinunciò all’idea di occuparsi di turismo per la sua terra, e le elezioni a San Marino si sono svolte nel novembre 2012 senza di lui. Quando morì Elvis, la sua tenuta Graceland divenne un luogo di pellegrinaggi che continuano ancora oggi (è la seconda residenza più famosa e visitata degli Usa dopo la Casa Bianca); San Marino, invece, non avrà un tale afflusso turistico per consolarsi della perdita di uno dei più grandi cantanti della sua storia, e anche di quella italiana.

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