Mentre è in corso l’Imex di Francoforte, evento fondamentale per il turismo MICE, tutto il comparto congressuale sta vivendo una fase delicata, da cui l’Italia potrebbe uscire rafforzata.
Il turismo congressuale gode di buona salute. Nonostante la crisi economica perdurante, i viaggi d’affari continuano a far sentire il proprio peso nel bilancio del turismo mondiale, e si moltiplicano gli incontri e le indagini legate al futuro del business travel e del MICE, un futuro che già oggi vede spostarsi alcuni equilibri “storici”.
È iniziata ieri e terminerà domani l’11ª edizione dell’Imex di Francoforte, una delle fiere dedicate al turismo congressuale più importanti al mondo: circa 9000 operatori provenienti da ogni continente, attivi nel settore eventi, congressuale e viaggi incentive, si incontreranno nella città tedesca per presentare le novità del settore. Un appuntamento a cui non poteva mancare l’Italia, che infatti è presente con l’Agenzia Nazionale del Turismo: l’Enit, in qualità di coordinatrice dell’offerta nazionale, si trova nel padiglione 8 con lo Spazio Italia che prevede al suo interno due corner, dedicati rispettivamente a Roma Capitale e al Veneto. L’Agenzia del direttore generale Andrea Babbi partecipa all’IMEX con il preciso obiettivo di rendere l’Italia una destinazione privilegiata per il turismo MICE di tutto il mondo, un obiettivo da raggiungere attraverso un processo di internazionalizzazione delle imprese del settore. Nello stand di Enit ci sono poi 58 operatori italiani, tra convention bureau e club di prodotto, catene alberghiere, centri congressuali, PCO e DMC.
Anche lontano da Francoforte, tuttavia, questo è un periodo particolarmente importante per il turismo MICE mondiale. L’Icca (International Congress & Convention Association), infatti, ha da poco pubblicato la consueta classifica dei Paesi con i maggiori afflussi derivanti dal turismo MICE. In un ranking che vede nelle prime cinque posizioni Stati Uniti, Germania, Spagna, Regno Unito e Francia, l’Italia resiste al sesto posto, ma è sempre più incalzata dal Brasile, che nel 2012 ha ospitato 360 manifestazioni internazionali, con una crescita del 20%. L’Icca ha pubblicato anche la classifica per città, e in questo caso l’Italia ha in Roma il suo migliore performer, comunque al ventesimo posto (in cima Vienna, Parigi, Berlino e Madrid).
Risultati non certo confortanti per le altre destinazioni italiane, che cercano quindi di correre ai ripari. L’Agenzia Toscana Promozione, per esempio, ha recentemente presentato la propria offerta MICE regionale nell’ambito di un incontro ad hoc con stampa ed operatori internazionali. Da Rimini, inoltre, è stata commissionata una ricerca sul turismo congressuale: il monitoraggio, a cura dell’Università di Bologna-Rimini Campus e del professor Attilio Gardini, indica chiaramente che lo scorso anno questa tipologia di turismo è stata in crescita del 2% per quanto riguarda la spesa in Italia e del 3% per quella all’estero. Nello specifico, la domanda è costituita per il 47% da eventi aziendali, per il 39% da convegni e seminari, per il 14% da incontri di aggiornamento professionale, per il 4% da meeting culturali e religiosi: il turismo Mice religioso l’anno scorso ha avuto un trend in declino (l’effetto Papa Francesco invertirà la tendenza?), mentre per i congressi scientifici vi è una crescita.
Anche a livello internazionale la concorrenza è agguerrita: il ministero del Turismo di Israele, infatti, ha recentemente lanciato un nuovo sito web dedicato specificamente a questo settore turistico: con lo slogan “Israele. Un luogo. Infinite possibilità”, il sito, disponibile in lingua inglese e russa, ritrae Israele come un Paese vivace e moderno con un’offerta molto ampia nell’ospitalità del settore incentive e congressuale. All’interno della piattaforma video, immagini e molte informazioni, compresi i dettagli di importanti fornitori di servizi del settore e quelli di tutti gli Uffici del turismo sparsi nel mondo. La scelta della lingua russa insieme a quella inglese non è affatto casuale: tra i dossier che indagano la domanda turistica congressuale, del resto, da Rimini è stato citato quello di Emi-Eureka Mice International, azienda specializzata nella progettazione di meeting per l’industria, per la quale il mercato più ambito per i congressisti è quello russo, con il 26% del gradimento, mentre l’Italia segue con il 20% delle preferenze. Un incoraggiamento non da poco per il nostro Paese, che però non può più aspettare.
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