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Da oggi e fino al 20 maggio torna il Salone Internazionale del Libro negli spazi di Lingotto Fiere. Ospiti d’onore Calabria e Cile, mentre i 300.000 visitatori fruttano quasi 28 milioni di euro per la città organizzatrice

Si riparte dai numeri da record dell’anno scorso: 1500 espositori e 317.482 visitatori nei 51.000 m² di spazio espositivo. E si riparte, come sempre, da un programma fitto fitto, tra convegni, incontri, dibattiti e approfondimenti. Al centro di tutto loro, i libri, incontrastati protagonisti da 26 edizioni del Salone Internazionale del Libro di Torino.

È stato inaugurato stamattina dal ministro della Cultura e del Turismo, Massimo Bray, e da un videomessaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l’edizione numero 26 del Salone del Libro, uno degli eventi più importanti per Torino e per l’editoria italiana e non solo: basti pensare che, con i suoi 1500 espositori, è la seconda fiera del libro in Europa dopo la Buchmesse di Francoforte, e che, con i suoi oltre 300.000 visitatori annui, è quella con più partecipanti.

Merito di una gestione sistemica e integrata, frutto di un’organizzazione che tiene conto dei valori territoriali, italiani e internazionali. Quest’anno, per esempio, gli ospiti d’onore dell’edizione “Dove osano le idee” sono la Calabria e il Cile: per rappresentare la nazione sudamericana, in particolare, saranno presenti al Lingotto autori del calibro di Luis Sepúlveda, Antonio Skármeta e Isabel Allende.

E l’accurata gestione del Salone, che da 25 anni mette per qualche giorno Torino al centro del mondo editoriale, ha ovvie ricadute economiche su tutto il territorio torinese: dei 300.000 e oltre visitatori, infatti, secondo un’indagine della Fondazione Fitzcarraldo il 37,6% arriva da regioni italiane diverse dal Piemonte, e quasi il 2% da oltre confine. Complessivamente, le spese sostenute dai visitatori del Salone ammontano a quasi 28 milioni di euro: 14 milioni circa per acquisti al Salone, oltre 4 milioni per spese di pernottamento e quasi 5 milioni e mezzo per spese di ristorazione.

Che i libri siano fonte di idee è noto a tutti, ma che possano procurare notevoli vantaggi economici l’hanno compreso bene gli organizzatori del Salone torinese.

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