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Un workshop, un incontro tra tour operator, agenzie di viaggio, compagnie aeree e la Sagat, la società che gestisce e controlla l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle, a Torino. “Vola da Torino” ieri ha riunito più di 300 operatori del settore nello scalo torinese per volontà di Daniel Winteler, amministratore delegato di Sagat, all’insegna di un obiettivo chiaro: aumentare il traffico dell’aeroporto verso l’estero.

Perché se è vero che i numeri di Caselle, nonostante la crisi, continuano a crescere, ciò è dovuto principalmente agli arrivi durante la stagione invernale, con le piste olimpiche delle Alpi torinesi che fungono da grande traino, e che nel 2012 hanno fatto atterrare a Torino 138 mila passeggeri, 2000 in più rispetto al 2011. Ma al di là di questi buoni risultati, l’obiettivo dichiarato di Winteler e della Sagat è di attirare un maggior numero di rotte internazionali verso lo scalo di Caselle: in particolare verso i luoghi di vacanza dei piemontesi e dei liguri, principale bacino d’utenza.

“L’aeroporto è un’azienda che deve stare sul mercato e che deve dialogare con il mercato interpretando esigenze e bisogni, comunicando quindi con le agenzie viaggio e i tour operator” aveva chiarito lo stesso Winteler prima dell’incontro; dichiarazione d’intenti che aveva avuto immediata conferma nelle parole del presidente di Sagat, Maurizio Montagnese: “L’incontro con agenzie e tour operator è per noi un’iniziativa che conferma la volontà di andare verso la massima sinergia con tutte le forze del territorio”. Una sinergia in grado di convincere le compagnie aeree a scommettere su Caselle, come ha fatto recentemente Vueling che ha lanciato – finora con esiti positivi – la sfida al “gigante” Ryanair sulla tratta Torino-Barcellona; o come farà dall’11 giugno Air Maroc, che inaugurerà i collegamenti con Casablanca, venendo incontro alle esigenze della comunità marocchina in Piemonte e mettendo Caselle in collegamento con uno scalo molto importante per tutto il continente africano.

All’evento hanno quindi partecipato 300 operatori interessati allo sviluppo dell’aeroporto torinese e alle strategie di Sagat: c’erano i rappresentanti delle principali compagnie aeree, come Lufthansa, Alitalia, Air France, Turkish Airlines, Vueling, Blu Express; i tour operator che hanno dimostrato di saper attirare a turismo i turisti della neve da Russia, Regno Unito e Paesi scandinavi, come Danko e TUI; e le maggiori agenzie di viaggio che operano sul territorio piemontese, da Alpitour a Cisalpina, da Uvet all’associazione di categoria Fiavet e all’associazione Turismabile.

Il giorno dopo, quindi, non può che essere registrata l’estrema attenzione che gli operatori hanno prestato alle strategie enunciate da Winteler e Montagnese: sostanzialmente, la linea è stata quella di dover e voler costruire a Torino un’alternativa forte alla trasferta verso lo scalo lombardo di Malpensa. Un’alternativa da costruire sulla base della competitività, ovvero sulla capacità di avere più voli internazionali a tariffe più basse. E un’alternativa da far conoscere, per promuovere l’offerta e i servizi (sale vip, sale lounge dedicate, convenzioni con i parcheggi) in modo da migliorare la visibilità dello scalo torinese verso nuove rotte e nuovi turisti, in entrata e in uscita.

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