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Piano strategico turismo 2017 2022

ll Mibact mette il settore turistico al centro dei piani di sviluppo del nostro Paese. Life Italian Style è il caposaldo attorno al quale ruotano le strategie da qui al 2022

Con un evento che si è tenuto alla Farnesina lo scorso 20 giugno è stato presentato il nuovo Piano Strategico del Turismo 2017-2022 a cui è stato dato il nome evocativo di “Italia. Paese per viaggiatori”.

ll Piano ha lo scopo di rilanciare, su basi nuove, la leadership dell’Italia sul mercato turistico internazionale per mezzo di leve fondamentali come l’innovazione tecnologica e organizzativa, la capacità di adattamento alle trasformazioni del mercato, la valorizzazione del patrimonio territoriale e culturale, l’adeguamento delle competenze, creando altresì le condizioni favorevoli per le attività imprenditoriali. Si inaugura così una nuova stagione in cui tutti i soggetti devono sentirsi protagonisti di un progetto comune. Stato e Regioni hanno lavorato insieme per la stesura del Piano, ora occorre l’apporto di tutti i protagonisti, in primo luogo degli operatori del settore, dei privati e di coloro che organizzano sul territorio l’offerta turistica e che hanno scelto di muoversi all’altezza della situazione e in modo più ordinato.
La nuova fase spinge sul “brand Italia” e sul “vivere all’italiana” ovvero su un prodotto che non si fonda più solo sulle grandi città d’arte ma coinvolge il territorio, i piccoli borghi che, come ha dimostrato il successo dell’anno dei Borghi d’Italia voluto dal Mibact, rappresentano un traino fondamentale.
Il nuovo PST del Mibact formalizza in un piano pluriennale l’investimento sul versante dell’innovazione, delle tecnologie digitali, della valorizzazione del patrimonio e del territorio, “rimettendo al centro delle politiche nazionali il sistema e l’economia del turismo”. Le linee strategiche puntano al rinnovamento e all’ampliamento dell’offerta turistica delle mete consolidate, alla creazione di nuove mete e nuovi prodotti, ma particolare attenzione viene prestata alla risoluzione delle problematiche di sostenibilità legate all’accessibilità turistica nei territori maggiormente vulnerabili, anche incoraggiando la mobilità dolce. È lo stesso ministro Franceschini a spiegare che “non vogliamo numeri indistinti di turisti, ma dobbiamo puntare a un turismo che spende e rispetta la fragilità dei luoghi”.

Il corposo documento (consultabile a questo link) è stato elaborato con un metodo partecipativo che ha coinvolto le istituzioni pubbliche, gli operatori di settore, gli stakeholders e le comunità, sotto il coordinamento della Direzione Generale Turismo del Mibact. Giova ricordare che nel 2015 il contributo totale dell’intero comparto turistico all’economia italiana è stato di 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del PIL, e del 12,8% l’impatto sull’occupazione. Inoltre, gli arrivi complessivi (italiani e stranieri) sul territorio nazionale sono saliti dell’11% dal 2010 al 2015. Il turismo rappresenta quindi un settore chiave per la crescita dell'Italia, che può aspirare a migliorare il suo posizionamento a livello competitivo rispetto a Paesi che non vantano lo stesso patrimonio culturale, storico e ambientale.

 

 

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