Twizz è, come recita il sito di riferimento, il più completo tour operator gay italiano specializzato in viaggi gay e matrimoni gay. Per l’edizione 2013 della Borsa Mediterranea del Turismo, che si terrà a Napoli dal 5 al 7 aprile, Twizz è stato contattato per essere presente a questo evento e dare il proprio supporto e il proprio know how. Per conoscere meglio questa iniziativa, abbiamo parlato con Romano Simonelli, Brand Manager.
Quest’anno la BMT si apre al turismo gay, con un’area dedicata e in tale occasione Twizz, tour operator specializzato in questo target, proporrà al trade un seminario tematico. Come possono riassumersi i must di un’offerta gay-friendly?
Proponendo destinazioni che hanno appeal per il target, cioè quelle che il target stesso predilige. Ma non solo: anche nuove destinazioni che esulino da quella che sono ormai un’offerta consolidata. Come ogni turista, anche questo alla lunga si stanca di frequentare sempre gli stessi posti. Per questo motivo, il nostro impegno si concentra anche nel trovare nuove destinazioni, che siano strutturate per accogliere questo segmento.
Questo significa che le località scelte devono avere strutture alberghiere e ricettive adeguate, ma anche bar, ristoranti, locali, spiagge gay-friendly. Cerchiamo, inoltre, destinazioni in cui sia presente una comunità gay attiva, che organizzi eventi.
Attualmente, quali sono le destinazioni gay-friendly preferite?
Ce ne sono molte. Tra quelle consolidate ci sono sicuramente - non in ordine di posizionamento - Mikonos, Gran Canaria, Madrid, Barcellona, Berlino, Santorini, Miami… Ci sono poi le destinazioni emergenti, che faranno parlare molto di sé. La “chicca” quest’anno è Fuerteventura: non a caso, TWIZZ sarà preente alla Bit nello stand di Fuerteventura, perché la nostra operazione per il 2013 sarà quella di creare una sorta di road show, chiamato Twizz-day, durante il quale andremo in giro per incontri b2b e b2c per presentare l’isola come la nuova destinazione gay-friendly delle Canarie. Altre destinazioni emergenti sono Vienna, Tel Aviv e l’Islanda e, in generale, le capitali scandinave.
E in Italia, ci sono destinazioni gay-friendly?
In Italia tra le mete preferite da diversi anni vi è in primis Gallipoli e poi Torre del Lago Puccini, grazie a una fortissima concentrazione di locali gay-friendly in Versilia e alla presenza della spiaggia della Lecciona che da tempo è meta della comunità. A livello di città, invece, chiaramente c’è Milano, per l’ovvio motivo della moda… e poi Roma per il Gay Village e Padova per il Padova Pride Village. Tra le destinazioni italiane emergenti spicca particolarmente Noto, in Sicilia.
Tra le Vostre proposte ci sono anche i matrimoni gay, un tema molto di attualità. Cosa ci può dire in merito?
Noi organizziamo matrimoni gay con il viaggio, occupandoci soprattutto dell’aspetto burocratico. Questa nostra specializzazione è nata per rispondere a una domanda del mercato, legata al fatto che in Italia per le coppie omosessuali non è possibile sposarsi. La nostra è stata una novità in termini di offerta e i riscontri avuti da parte della clientela sono stati molto positivi, anzi, superiori alle aspettative.
Quali sono le mete più gettonate per i matrimoni gay?
Ci sono diversi paesi, sia in Europa sia fuori, che consentono matrimoni omosessuali: in alcune nazioni bisogna essere residenti (almeno uno dei due partner), in altri non è necessario. Ovviamente questi matrimoni in Italia, purtroppo, non hanno ancora valore.
Per citare alcune delle mete più gettonate a livello extra-europeo c’è sicuramente New York, che oltre a prevedere un iter burocratico piuttosto semplice, ha un grande appeal come città; in Europa, invece, l’Islanda, che per quanto sia una destinazione ancora abbastanza sconosciuta e non solo per la comunità gay, richiede procedure burocratiche snelle.
Solitamente si sostiene che i gay hanno un buon potere d’acquisto, quindi anche per i viaggi: è un luogo comune o c’è qualcosa di vero?
Generalmente è così, cioè è vero perché mediamente si dice che i gay abbiano una posizione sociale medio-alta e quindi possibilità da high-spender, però gli omosessuali non sono solo professionisti, c’è anche gente comune, in quanto si tratta di cittadini come tutti…
In un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, qual è il trend dei viaggi gay? Si è notata anche qui una contrazione dei viaggi?
Il viaggiatore gay è prima di tutto un viaggiatore, ovvero un cittadino, una persona che lavora e punto. Quindi non sarebbe corretto dire che in questo segmento non c’è una contrazione economica, perché c’è come per ogni altro target, però è certamente inferiore rispetto ad altri segmenti.
Da un punto di vista di stagionalità, invece, c’è una particolare concentrazione in alcuni periodi dell’anno oppure è un target che viaggia anche fuori stagione?
Proprio per quanto dicevo poc’anzi, sicuramente è un target che segue l’andamento generale delle vacanze degli italiani, quindi estate, fine anno, Pasqua, ponti. Il valore aggiunto, però, è che ci sono molti eventi internazionali ai quali il viaggiatore gay è interessato e per i quali viaggia. Per esempio in Belgio, a Bruxelles c’è un evento mensile dedicato alla comunità GLBT che si chiama La Demence, molto frequentato anche dagli italiani e per il quale organizziamo molti pacchetti di viaggio.
Per quanto concerne invece Twizz, com’è nato e come e siete strutturati? In quanti lavorate a questo progetto?
Twizz è nato nell’aprile 2012 ed è un brand di Tau Viaggi, un tour operator che esiste da 30 anni e ha sede a Milano. Da un’attenta analisi del mercato turistico, e in particolare del segmento GBLT, è emerso che in Italia, a una sempre crescente domanda del settore, non corrispondeva un’offerta di prodotti proporzionalmente adeguata. Da questa valutazione e dopo due anni di analisi e ricerche anche attraverso interviste b2c, ci siamo lanciati in questa nuova avventura, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di questo target e con la volontà di offrire anche delle novità, come l’organizzazione dei matrimoni gay e la proposta di nuove destinazioni.
Per quale motivo un viaggiatore gay preferisce rivolgersi a un tour operator specializzato come voi?
Per la nostra competenza e per la certezza di acquistare viaggi che rispondono ai propri desiderata.
I vostri clienti sono anche viaggiatori eterosessuali?
Sì, anche, Twizz non offre un prodotto solo dedicato alla comunità gay. Per quanto riguarda, ad esempio,
gli hotel, proponiamo tre categorie: hotel per tutti, hotel gay friendly – cioè con personale in grado di dare all’utenza informazioni legate alla comunità gay – e hotel gay only, che sono una minoranza assoluta legata a scelte strategiche dell’albergatore.
Quali sono le aspettative che avete riguardo alla BMT di Napoli e che cosa vi ha portato a questa collaborazione?
Gli organizzatore della BMT hanno valutato di dare spazio nell’ambito della fiera anche a questo segmento, così come già fatto da No Frills di Bergamo, dove a settembre dell’anno scorso abbiamo tenuto un convegno dal titolo “Twizz: la risposta alle esigenze del turismo GLBT” che ha riscosso un grande successo. Siamo quindi stati contatti dall’ente fiera per una collaborazione organizzativa. Noi siamo molto contenti che a Napoli nasca questo tipo di iniziativa, e ovviamente ci auguriamo che ci sia quanta più partecipazione possibile, sia come espositori che come visitatori.