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La nostra lingua, la quarta più studiata al mondo, è un elemento di attrazione capace di generare interesse turistico-commerciale e un ritorno economico per il nostro Paese, come ha sottolineato il sottosegretario Giro in occasione della XIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo

Secondo uno studio di qualche mese fa, la lingua italiana è la quarta più studiata al mondo dopo inglese, francese e spagnolo. Il "merito" di questo risultato va a diversi fattori: dalla musica (in particolare la lirica) all'enogastronomia, passando ovviamente per la grandezza di poeti e letterati che hanno dato lustro alla nostra favella nel corso dei secoli. E il fascino della nostra lingua è sicuramente un elemento che può contribuire alla crescita economica dell'Italia, in termini commerciali e anche turistici.
Il potenziale economico dell'idioma del Belpaese è emerso anche nel corso della XIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l'evento che dal 2001 promuove l'italiano nel mondo e che anche quest'anno ha avuto ambasciatori d'eccezione. "Voglio ringraziare tutti colo che si sono impegnati a sostenere la grande domanda della lingua italiana nel mondo: Alessandro Baricco a Francoforte, Daria Bignardi a Parigi e Amsterdam, il prof Tullio de Mauro e Marino Sinibaldi a Londra, Umberto Eco a Washington, Antonio Scurati a Zagabria, Beppe Severgnini a Helsinki, Melania Mazzucco a Varsavia, Paolo Giordano a San Francisco o Paolo Rumiz a San Pietroburgo, per terminare con l'impegno di Dacia Maraini, Renzo Arbore, Gabriele Lavia e Fabio Armiliato durante gli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo a Firenze. Sono degli ambasciatori speciali dell'Italia e degli amici per chi s'impegna a difendere l'investimento nella promozione della nostra lingua all'estero" ha dichiarato il sottosegretario agli Esteri Mario Giro, nel presentare il bilancio dell'ultima edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo. Il sottosegretario ha parlato quindi di "investimento" per commentare le iniziative organizzate dagli Istituti italiani di cultura. "È importante" ha aggiunto Giro "che il loro contributo sia conosciuto dagli italiani così come si sappia quanto sia forte la domanda della nostra lingua nel mondo perché può essere motore di crescita per economia, commercio e turismo".

 

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