Meno tasse per chi fa le vacanze nel proprio Paese. La proposta arriva dal Parlamento della Svizzera, ma il dibattito tra chi è favorevole e chi è contrario ha oltrepassato i confini elvetici per diffondersi in Italia. Ne hanno parlato Repubblica e Corriere della Sera, che hanno riportato l'idea di Oskar Freysinger, parlamentare svizzero dell'Udc.
Secondo Freysinger, firmatario del documento insieme ad altri quattordici colleghi di partito, è necessario che la Svizzera incoraggi i turisti locali a rimanere nei propri confini, per dare nuovo slancio a un settore in crisi e quindi all'economia elvetica. Come? Dando la possibilità ai cittadini di detrarre dalle tasse le spese sostenute per fare le vacanze in patria. "Quello che serve è che i soldi restino in Svizzera e che i nostri alberghi riempiano le stanze" dichiara Freysinger. Perché se è vero che ci sono località come Zermatt o Sankt Moritz, mete del turismo di lusso, che hanno sentito in misura minima gli effetti della crisi, è altrettanto vero, spiega Freysinger, che "ci sono anche aree dove si arriva a un calo del 15-20% di presenze nelle camere degli hotel"; per questo, secondo il consigliere nazionale centrista, si potrebbe fare "uno sconto alle famiglie che vorrebbero andarci".
Come si diceva, la proposta di Freysinger ha scatenato un dibattito: tra i primi a schierarsi i vertici della Federazione del Turismo elvetica. "Una proposta disonorevole" è la bocciatura del direttore Mario Lütolf, che ravvede nell'idea di detassare una discriminazione nei confronti dei turisti provenienti da altre nazioni: e a riguardo va registrato il +26,8% dei turisti cinesi e il +4,3% di indiani, che vanno a bilanciare il -15,1% degli arrivi dalla vicina Germania. Anche Dominique de Buman, presidente della Federturismo svizzera, appare critico: "Dobbiamo sostenere gli alberghi, non i clienti. Il problema della flessione nel settore turistico va affrontato semmai con l'aiuto dello Stato, con iniziative come la banca del turismo oppure una società di credito per gli alberghi... Non certo con l'aiuto ai clienti". Il dibattito ha poi coinvolto anche l'Italia, dove un'indagine di Trivago ha rilevato nell'ultimo mese un netto calo delle tariffe alberghiere - una flessione del 21% a livello nazionale, con picchi del 31% a Roma e del 41% a Venezia. Tra chi si dichiara a favore di una riproposizione in Italia di questa idea, i vertici di Federalberghi e Federturismo.
Le opinioni di:
- Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi
- Renzo Iorio, presidente di Federturismo
E tu come la pensi? La tua opinione è importante: partecipa al dibattito mandandoci una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o un tweet al nostro profilo Twitter @MktgTerritorio