I viaggi d'affari come specchio dell'economia nazionale: questo il punto di vista raccontato oggi dal Corriere Economia. In un articolo di Isidoro Trovato, dal titolo "BUSINESS - Allacciate le cinture, destinazione Paesi emergenti", vengono infatti presentati i dati emersi dalla Business Travel Survey, indagine condotta dal gruppo Uvet sull'andamento delle trasferte per motivi professionali effettuate dalle aziende italiane nel 2011. Secondo questa indagine, l'anno scorso i viaggi d'affari hanno retto, nonostante la crisi, registrando un +0,8% rispetto al 2010.
18 miliardi di euro sono stati spesi l'anno scorso dalle aziende italiane per mandare in trasferta i propri dipendenti: 7 miliardi per viaggi all'interno dei confini nazionali, 11 miliardi per le trasferte all'estero. Confrontando questi numeri con quelli del 2010, tuttavia, si possono notare alcuni significativi cambiamenti. I voli d'affari in Italia, infatti, sono calati di mezzo punto percentuale, risentendo molto di più della crisi economica rispetto ai voli a lungo raggio, in aumento del 5%.
In particolare, come spiega il manager di Uvet, Luca Patanè, al Corriere Economia: "Le grandi aziende vanno in Asia e Sudamerica, ma crescono anche destinazioni 'anomale' come l'Africa e il centro America. Insomma le grandi imprese setacciano i mercati internazionali con molta attenzione mentre le medie rimangono in ambito europeo e le piccole stentano ancora ad avere continuità nelle proprie missioni all'estero". Anche in un contesto economico difficile, dunque, le aziende italiane non rinunciano alle trasferte, sebbene le riunioni (che restano il motivo principale di una missione) e gli incontri con clienti e fornitori registrino un calo, "mentre aumentano le trasferte che servono a dare supporto all'attività" spiega Patanè. Insomma le aziende tagliano le spese ma sanno riconoscere quelle essenziali per rilanciare il proprio business.
Tra le destinazioni in ascesa, infatti, ci sono i Paesi emergenti, soprattutto i cosiddetti BRIC e i nuovi Civets (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sud Africa), mete privilegiate per le aziende che sono entrate nel "mondo del business travel 2.0".