Come abbiamo visto dalla ricerca della Camera di Commercio di Milano e di Promos, l'attrattività dell'Italia nei confronti degli investimenti esteri sembra essere ai minimi storici. Sempre secondo questa ricerca e altre fonti autorevoli (UNCTAD - United Nations Conference on Trade And Development - World Investment Report 2011), tali investimenti verso Europa e Italia potrebbero ulteriormente contrarsi. In questo scenario quali sono le indicazioni che la letteratura più recente consiglia per superare l'ostacolo?
Proviamo a sintetizzarle in queste poche righe. Gli investimenti greenfield tendono sempre più a localizzarsi in aree del mondo diverse dall'Occidente, mentre sempre più spesso nei territori/distretti italiani l'interesse maggiore è per la localizzazione di attività di servizio, logistiche, di R&S, di headquarter. Nei paesi industrializzati, il veicolo fondamentale degli IDE è rappresentato dalle acquisizioni, che consentono di accelerare i processi di insediamento, ridurne i rischi e acquisire risorse complementari country-specific. L'attrazione di iniziative greenfield deve quindi riguardare gli apporti selettivi ad alto contenuto di innovatività, managerialità e modelli di business in grado di contribuire alla crescita delle imprese. Azioni mirate ad attrarre iniziative anche di piccola dimensione ma qualificate, con l'apertura a partnership internazionali e con l'integrazione societaria delle imprese locali in gruppi multinazionali. Insomma, operazioni ad alta intensità di capitali, puntando su settori emergenti come la Green economy. Parallelamente, si potrebbe valorizzare attraverso il marketing diretto sui sistemi-paese il sistema delle imprese del territorio, in modo da creare attenzione all'estero per investimenti mirati.
Dal punto di vista degli investimenti della parte equity, M&A, Fondi, infine, la tendenza è quella di puntare a sostenere la competitività delle imprese perché divengano attrattive e di comunicare successivamente questa competitività. In basso una griglia riporta gli elementi fondamentali che contribuiscono alla scelta di un territorio. Il mix ovviamente dipende dal tipo di produzione e da ruolo e funzioni previsti per la nuova unità operativa all'interno del processo di localizzazione internazionale.