Il governatore siciliano Crocetta scatena le polemiche con due idee per rilanciare il turismo locale: aprire nuovi casinò e “un atto insurrezionale” contro Alitalia
Si è scatenato il tam tam mediatico intorno al turismo siciliano: tutto nasce da alcune dichiarazioni del governatore Rosario Crocetta su Alitalia e casinò, considerati rispettivamente un freno e un possibile volano per trasformare la Trinacria nel “luogo turistico più importante d’Europa”.
Il presidente siciliano Crocetta ha ripreso e sostenuto un’idea lanciata dall’assessore regionale al Turismo, Michela Stancheris, secondo la quale “Dobbiamo smetterla con l’ipocrisia di dire che il gioco è rischioso e, quindi, osteggiare l’apertura dei casinò, quando permettiamo quotidianamente le slot, i gratta e vinci e il gioco on line. Sono assolutamente per l’apertura dei casinò in Sicilia, ritengo che non ci sia nessun rischio. Anzi reputo che siano un ottimo volano per il turismo delle località in questione, creando nuovo afflusso e facendo girare l’economia. Potrebbero essere Taormina e Cefalù, le due località idonee come sedi di casinò, cioè le due località turistiche più forti della Sicilia, orientale ed occidentale”. E dopo le parole dell'assessore Stancheris sulla possibilità di aprire due casinò in terra siciliana, il governatore Crocetta ha rilanciato, sostenendo la possibilità di una terza casa da gioco a Falconara.
Le perplessità principali contro la proposta di assessore e governatore si sono concentrate soprattutto su due rischi potenziali: fomentare la ludopatia e consentire alla criminalità organizzata di riciclare denaro sporco. Al primo dubbio, Crocetta ha risposto che “il gioco del casino è meno rischioso” delle slot “perché ci vanno i ricchi”, mentre di fronte alla possibilità di offrire alla mafia una fonte di riciclaggio il governatore ha replicato sostenendo che prima di dare il via al casinò saranno approntate tutte le misure anti riciclaggio, aggiungendo che “il riciclo del denaro sporco accade a San Marino, non in Sicilia”. Le risposte di Crocetta non sono bastate a chi, come il segretario regionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, ritiene che “la proposta di aprire numerosi casinò in Sicilia è vergognosa”, tuttavia il governatore va avanti e annuncia che discuterà il progetto con il ministro dell’Interno.
Ma le idee di Crocetta per rimpolpare il turismo siciliano non si esauriscono nella proposta di aprire nuovi casinò. Crocetta “punta in alto”, e nel mirino finisce Alitalia, colpevole di “imporre tariffe troppo alte” alle tratte aeree da e per l’isola. Un tema, quello della mancanza di competitività degli aeroporti siciliani, che qualche settimana fa era stato affrontato dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, il quale aveva fatto un paragone tra la Sicilia e le Baleari, che “hanno tredici volte gli scali della Sicilia e registrano dodici volte più delle presenze siciliane. È un peccato. Ed è un gap che va colmato”.
In questo caso, Crocetta ha annunciato che “Faremo una delibera di giunta rivoluzionaria, vogliamo fare quasi un atto insurrezionale contro il mercato monopolistico dell’Alitalia”. “Daremo mandato all’Ast (l’azienda siciliana trasporti, ndr) per sottoscrivere accordi con vettori low cost su Comiso, lo faremo per salvare la Sicilia tutta. L’Alitalia ha rovinato il turismo in Sicilia, con tariffe allucinanti”. Anche questa “provocazione” crocettiana non ha mancato di suscitare polemiche, come quella del senatore Vincenzo Gibiino, capogruppo del Pdl in commissione Lavori pubblici e comunicazioni, che ha dichiarato: “Questa volta tocca ad Alitalia subire gli strampalati umori del presidente Crocetta,che con le modalità inopportune alle quali ci sta tristemente abituando, sta portando la nostra Sicilia verso l’isolamento. Per migliorare l’accesso turistico all’Isola, e per favorire gli spostamenti dei siciliani da e per le principali città dello stivale, è senza dubbio necessario aprire un dialogo con le compagnie, Alitalia in primis, ma senza aut aut nei confronti di alcuno. Il difficile momento vissuto dai vettori aerei, pesantemente colpiti dalla crisi e dai rincari del carburante, non deve essere sottovalutato. Serve concertazione, la Regione la smetta di dichiarare guerre ed impari ad ascoltare tutti gli interlocutori”.
La polemica è ancora in fase di decollo, ma si preannuncia un gran “casinò”.
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