fbpx

La Corsa Rosa è molto più di una gara di ciclismo: è l’emblema di come un evento sportivo possa far bene all’economia e all’immagine di un territorio

Si è conclusa domenica scorsa a Brescia la 96ª edizione del Giro d’Italia, che nel 2014 partirà da Belfast, in Irlanda del Nord. Come afferma Niamh Kinsella, il direttore per l’Italia di Turismo Irlandese, “è una meravigliosa opportunità per la nostra isola. Un prestigioso evento come il Giro d’Italia, apprezzato e seguito da circa 775 milioni di sportivi e appassionati di ciclismo, sarà un’occasione unica per mettere in primo piano la destinazione come location per eventi sportivi di alto livello e per mostrare a tutto il mondo i panorami mozzafiato, le vivaci città e la stupenda costa dell’isola”.

Il Giro d’Italia, infatti, è molto più della “corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”, come è stata ribattezzata. La Corsa rosa è un evento non solo sportivo, ma sociale, culturale, territoriale e turistico, e quindi anche economico. Dalla prima edizione edizione del 1909, sono stati percorsi più di 345.000 chilometri (quasi la distanza tra la Terra e la luna), e se la copertura televisiva di questa manifestazione arriva a includere 775 milioni di spettatori in 165 nazioni (350 milioni il reach medio), è possibile solo intuire la quantità di persone (circa 60.000 al giorno) che in oltre un secolo ha seguito sul territorio e sulle strade almeno una tappa della corsa.

In passato è stato calcolato dall’Istituto Nielsen che il valore generato dal passaggio della corsa ciclistica arriva fino a 110 milioni di euro: 76 milioni il ritorno nel medio-lungo periodo (cifra comprensiva di diritti televisivi e sponsor) e 34 milioni nel breve, con quest’ultima cifra composta al 42% dagli spettatori di giornata, al 24% da chi oltre ad assistere alla corsa si ferma per soggiornare sul territorio (con 28.000 camere d’albergo prenotate in media ogni giorno) e al 34% dalla grande carovana di addetti ai lavori (quasi 1600 solo tra giornalisti e fotografi accreditati).

Non stupisce, quindi, che da alcune ricerche effettuate risulti che il Giro è considerato un’opportunità di crescita economica e culturale (e quindi una scelta strategica) dal 77% delle persone, mentre per il 78% l’evento genera un senso di fierezza in quanto cittadino di una località ospitante.

Un successo che si ripete ogni anno, al di là di chi si aggiudichi la maglia rosa: ai territori ospitanti, infatti, viene offerta la possibilità di ottenere riscontri in ambito economico, turistico e ambientale quantificabili in rendimenti compresi tra il 3,65% e il 10,25% dell’investimento. Una corsa vinta in partenza.

 

LEGGI ANCHE: Il Giro d'Italia, un ottimo investimento per i territori italiani

È il turismo che ha bisogno dello sport, non viceversa

Champions League, una finale da 400 milioni di euro per Londra

Lo strumento che calcola l’impatto economico degli eventi sportivi

Questo sito utilizza cookie tecnici che ci consentono di migliorare il servizio per l'utenza. Per ulteriori informazioni leggi la nostra Cookie e Privacy Policy. Leggi di più