La nomina di Capitale europea della cultura è un’opportunità unica che la città designata e il suo territorio hanno per farsi conoscere a livello internazionale mettendo in luce il proprio patrimonio, grazie anche ai piani di ristrutturazione delle infrastrutture e di ottimizzazione delle risorse che spesso accompagnano la realizzazione del progetto. Si tratta quindi di un’occasione dal forte impatto non solo culturale ma anche socio-economico, che culmina con la considerevole ricaduta turistica dell’appuntamento.
Nello scorso weekend, in Francia ha preso ufficialmente il via l’anno di Marseille-Provence Capitale (http://www.mp2013.fr) che con un calendario che abbraccia più di 97 comuni – dalle città come Marsiglia, Aix-en-Provence ed Arles ai piccoli villaggi provenzali – propone oltre 500 eventi rappresentativi dell’eccellenza artistica del Mediterraneo, per dar vita a una grande storia-spettacolo costruita in 3 episodi. Il primo focus, concentrato nella prima parte dell’anno (gennaio/maggio) e intitolato Marseille Provence accoglie il mondo, pone l’accento sulla città cosmopolita, terra di mare e di accoglienza dell’”altro”; Marseille Provence a cielo aperto si dipana invece in estate, privilegiando il rapporto con la natura, gli itinerari, gli spettacoli e i concerti sotto le stelle e in siti inediti; infine Marseille Provence dai mille volti (settembre/dicembre) vede protagonisti l’arte e il vivere insieme negli spazi pubblici, le nuove scritture contemporanee, le opere create per i bambini e i giovani e alcune grandi figure della storia dell’arte e del pensiero mediterraneo.
Ideata nel 1985, con l’intento di far avvicinare tra loro i cittadini europei attraverso il canale privilegiato dello scambio artistico e culturale, la designazione della Capitale europea della cultura si prefigge di evidenziare specificità e aspetti condivisi delle varie culture comunitarie. A oggi si conoscono le città capitali fino al 2018, mentre resta da scoprire chi otterrà il titolo nel 2019, quando sarà l’Italia a ospitare, insieme alla Bulgaria, la Capitale europea della cultura. Dopo l’esperienza di Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004, sono diverse le città italiane che finora hanno fatto trapelare interesse a essere candidate per il 2019: tra queste Amalfi, Aosta, Bergamo, L’Aquila, Matera, Palermo, Perugia-Assisi, Ravenna, Siena, Torino e Provincia, Urbino, Venezia e il Nordest.
Nella sezione del sito del Ministero dei beni culturali dedicata al progetto (http://www.capitalicultura.beniculturali.it) si ricorda che per inviare i dossier con le candidature c’è tempo fino al 20 settembre 2013, poi un’apposita commissione effettuerà una pre-selezione e infine si arriverà nel 2015 alla comunicazione della rappresentante italiana ufficiale.