Il ministro Franceschini lancia un appello per usare questa misura fiscale di mecenatismo culturale soprattutto nel Mezzogiorno
Introdotto nel 2015, l’ArtBonus con la sua agevolazione del 65% è attualmente una delle più vantaggiose misure fiscali per incoraggiare il mecenatismo culturale presente in Europa.
Secondo le statistiche ufficiali rese note dal Mibact, dalla sua entrata in vigore, l’ArtBonus è stato utilizzato da 6.345 mecenati che hanno donato 200.016.780€ per 1.323 interventi a favore del patrimonio culturale italiano.
Inizialmente previsto per finanziare interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, Fondazioni Lirico Sinfoniche, Teatri di Tradizione, realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo, con la nuova legge sullo spettacolo dal vivo l’ArtBonus è stato esteso a tutti teatri. Grazie a questa ultima novità legislativa anche le orchestre, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, i centri di produzione teatrale e di danza, i circuiti di distribuzione potranno quindi avvalersi del vantaggioso credito d’imposta.
“Sono numeri significativi – sottolinea il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini - che confermano l’efficacia di una misura importante dal punto di vista materiale, perché con queste risorse si finanzia la cultura e il recupero del patrimonio, ma soprattutto perché sta introducendo nel nostro Paese la cultura del mecenatismo”. Attualmente l’utilizzo dell’ArtBonus è fortemente sbilanciato a favore del centro-nord, l’auspicio del Mibact è che le grandi imprese decidano di fare scelte di ArtBonus nel mezzogiorno per colmare il divario di forza dei sistemi produttivi nord/sud.
Il sito artbonus.gov.it spiega efficacemente il funzionamento del credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo e illustra tutti gli interventi che si possono sostenere.
Riccardo Caldara
Twitter @riccardocaldara