Dalla Spagna alla Germania, dalla Svizzera al Belgio e anche all’Italia: tra musei, atelier e cioccolaterie, gli amanti del “cibo degli dei” hanno l’imbarazzo della scelta
Secondo le civiltà precolombiane d’America (ma anche secondo molte persone in tutto il mondo), il cioccolato è il “cibo degli dei”. Indubbiamente per esso molti sarebbero disposti a fare follie, o anche “solo” a fare un viaggio.
In giro per l’Europa non mancano certo le occasioni per i turisti amanti del cacao, tra cioccolaterie, atelier e musei dedicati. Come racconta un articolo di Cassandra Neri su “Leggo”, infatti, “sono molti i musei europei in cui il delizioso derivato dei semi di cacao è diventato materia prima per sorprendenti opere d’arte”.
A Barcellona, ad esempio, si possono ammirare le sculture del Museu de la Xocolata (www.museuxocolata.cat), e sempre in Spagna, ma ad Astorga (Catiglia e Leòn) il museo della cioccolata (www.museochocolateastorga.com) racconta la storia dell’industria cioccolatiera. Anche nella tedesca Colonia esiste un “museo goloso” (www.schokoladenmuseum.de) in collaborazione con l’azienda Lindt; alla Maison Callier a Broc-Gruyère, in Svizzera, vi è un vero e proprio atelier in cui i visitatori possono sperimentare le proprie capacità sotto la guida di un Maître Chocolatier (www.cailler.ch). Musei del cioccolato si trovano anche a Vienna (www.schokomuseum.at) e a Bruxelles (www.mucc.be), dove del resto il cioccolato è una vera e propria istituzione, ma in giro per l’Europa si possono trascorrere momenti “gustosi” anche a Parigi (La Maison du Chocolate), Berlino (la Fassbender und Rausch è la cioccolateria più grande d’Europa)
Anche in Italia abbondano le mete “cioccolatose”, tra Torino, Pordenone, Perugia, Follonica, il borgo di Agliana (Pistoia), Maglie in Salento e la siciliana Modica. Insomma, il tipico imbarazzo della scelta che si ha davanti a una scatola di cioccolatini è lo stesso di chi vuole fare “turismo del cioccolato”.
Una vacanza da addentare, assaporare, annusare. In una parola, una vacanza al cioccolato. Ce n’è da fare invidia a Willy Wonka.
Cioccolato da ammirare. Sono molti i musei europei in cui il delizioso derivato dei semi di cacao è diventato materia prima per sorprendenti opere d’arte.
(Continua a leggere su Leggo)
LEGGI ANCHE: Tutelare un patrimonio italiano: il cibo