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Non un “gesto disperato”, ma una nuova geniale mossa di marketing e comunicazione del primo cittadino

La prima volta che abbiamo conosciuto – mediaticamente – Pietro Pensa, sindaco di Esino Lario, era nel febbraio 2016, quando su questo giornale, come in moltissime testate italiane e internazionali, abbiamo dato notizia del raduno mondiale di Wikipedia che si sarebbe svolto nel giugno di quell’anno proprio nel piccolo paesino in provincia di Lecco: per un borgo come Esino, è stato un po’ come essere scelti da CIO e FIFA per ospitare Olimpiadi e mondiali di calcio tutti insieme, con un’inevitabile impennata nella visibilità del piccolo Comune lombardo.

La seconda volta che ci siamo imbattuti in Pensa è stata poco meno di un anno fa, in occasione della Giornata Salvaterra: il sindaco era presente insieme a un gruppo di imprenditori e personaggi visionari, riuniti per scambiarsi storie e idee sul futuro. Pensa ha quindi parlato di come abbia sfruttato Wikimania 2016 per portare una rete Internet ultra veloce in paese, e ovviamente dell’enorme arricchimento personale, prima ancora che economico, che quel raduno ha portato a Esino Lario. In quell’occasione, quindi, abbiamo compreso che Pietro Pensa non è “solo” un sindaco che ama il suo territorio, ma una persona in grado di impiegare al meglio risorse limitate per ottenere risultati inimmaginabili: per intenderci, Esino era in competizione con Manila per ospitare quel raduno…

 

 

Infine, la terza volta che il nome di Pietro Pensa e del suo paese sono giunti alle nostre orecchie e ai nostri occhi è stato in questi giorni, per la notizia “Il sindaco di Esino Lario mette in vendita il suo Comune”, con tanto di sito internet dedicato vendesiesino.it anticipato da un video su Youtube che registra già 10.000 visualizzazioni. Un video di un minuto e mezzo, in cui Pensa afferma abbastanza chiaramente che per contrastare lo spopolamento di cui soffrono i borghi italiani è fondamentale garantire maggiori servizi e maggiori risorse “anche se questo vuol dire sacrificare parte del nostro amato patrimonio”.

Le reazioni alla provocazione di Pensa sono state molteplici, da chi si scandalizza a chi lo difende – come Vittorio Sgarbi. In molti lo descrivono come una sorta di “gesto disperato” di un sindaco che non sa più come mandare avanti il suo Comune (in vendita anche il municipio, per 200.000 euro…).

Ma a noi pare che in pochi abbiano colto il senso profondo del messaggio di Pensa: proporsi come riferimento per tutti coloro che vivono in piccoli Comuni come Esino Lario, per “fare rete”, o massa critica se vogliamo, così da portare avanti tutti insieme le istanze e le esigenze di queste realtà italiane.

In questo modo, dunque, Pensa si è accreditato come alfiere della campagna che i piccoli Comuni italiani stanno portando avanti ormai da qualche anno, portando già a casa qualche piccolo risultato ma senza riuscire ad avere risposte organiche e iniziative diffuse. Inoltre, elemento da non sottovalutare, Pensa ha così ottenuto nuovamente una ribalta nazionale per il suo territorio, con tutto ciò che di positivo questo può comportare.
Il sindaco Pensa si è così dimostrato ancora una volta un abile stratega della comunicazione, riuscendo a introdurre di peso nel dibattito pubblico il tema dello spopolamento dei borghi italiani, di cui non si parla mai abbastanza. Per questo ci sentiamo in dovere di fargli i nostri complimenti e i nostri auguri.

 

 

 

 

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