Un racconto sulla liaison tra quattro ruote e due cuori nei grandi film internazionali che hanno fatto la storia
Il 2020 è appena agli inizi ma, quando cala la sera e si accendono le luminarie, Torino sembra diversa. Le coppie che passeggiano per le vie del centro e i tram che con i fari gialli vanno a scovare le ombre dei passanti hanno un fascino tutto particolare, come se ci fosse un professionista a curare la fotografia di queste scene quotidiane.
Rischiamo forse di eccedere in romanticismo, ma è impossibile negare che gli effetti di Torino Città del Cinema 2020 abbiano iniziato a farsi sentire, come se tutti fossimo a conoscenza di un piccolo entusiasmante segreto: non qualcosa che si grida ai quattro venti, ma una sfumatura nel respiro della città.
Approfittiamo dell’irripetibile occasione offerta dalla Festa degli innamorati: lasciamoci trasportare.
Stiamo passeggiando per le vie del centro, giusto? Allora affacciamoci oltre il bordo del marciapiede e, soli o in dolce compagnia, facciamo un cenno alla coppia di fari che ci viene incontro. Un esperto conoscitore di Woody Allen potrebbe farci notare che non è ancora scoccata la mezzanotte, ma noi decidiamo pure di non farci caso e prendiamo al volo il passaggio che la Peugeot gialla e nera del 1923, in arrivo da Parigi, ha deciso di offrirci. Seguiamo Gil (interpretato da Owen Wilson) nel suo viaggio tra presente e passato alla ricerca di sé stesso e della compagna perfetta, camminando senza sosta in una Parigi sempre diversa. Entriamo in un turbine dal sapore alcolico, in un vortice di bollicine che sa tanto di ambrosia, il nettare delle immortali divinità del Cinema.
Incontriamo uno dopo l’altro i protagonisti delle più famose storie d’amore apparse sul grande schermo nel corso dei decenni, e ciascuno entra in scena a bordo di una splendida automobile. Quante sono infatti le vetture senza tempo che hanno avuto ruoli da protagoniste nelle nostre pellicole preferite, quante passioni sono sbocciate a bordo del guscio sicuro di una quattro ruote?
Una volta usciti dal sogno non vogliamo certo restare a mani vuote; la magia di oggi deve poter rimanere con noi per tutto l’anno. Ecco allora il Museo Nazionale del Cinema, che ci viene incontro con un programma ricco di appuntamenti per tutto il 2020 e il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che da sempre conserva nelle sue sale quelle vetture che nessun cinefilo potrà mai dimenticare. Scopriamone alcune!
DIABOLIK (1968) E LA JAGUAR E-TYPE
Il regista Mario Bava si ispira al fumetto omonimo e crea uno dei migliori film della cultura Pop degli anni sessanta. John Phillip Law e Marisa Mell interpretano la coppia criminale più famosa di sempre, in una serie infinita di colpi di scena, con elicotteri, paracadute e gas esilarante. La Jaguar E-Type, secondo Enzo Ferrari la macchina più bella di tutti i tempi, e simbolo inscindibile dall’immagine di Diabolik, diventa il luogo fuori dal tempo e al sicuro dai pericoli in cui Eva Kant e Diabolik possono finalmente essere due semplici innamorati.
IL GRANDE GATSBY
Un grande romanzo prima di diventare una serie di film che, abbiano o meno riscosso successo, di certo hanno lasciato una traccia nella nostra memoria. La Cord L-29 conservata al MAUTO ci trasporta in un periodo di feste sfrenate che si trascinano fino alle luci del mattino, trasferendosi da ville simili a regge principesche ad automobili che hanno il costo di un appartamento. Ecco Jay Gatsby e il suo desiderio di immortalità che di volta in volta, a seconda della pellicola, si manifesta attraverso una Duesemberg o una Rolls-Royce. Daisy accetta di salire a bordo, ma al momento della verità si tira indietro e lascia il Leonardo DiCaprio e il Robert Redford di turno a morire soli.
LA DECIMA VITTIMA (1965) E QUEL BACIO SULLA CITROEN DS 19
Quando viene presentata alla Triennale di Milano nel 1957, la Dea appare sospesa come una macchina volante, senza pneumatici. È fantascienza tecnologica. Voliamo allora nel film “La decima vittima” diretto da Elio Petri, e ambientato in un distopico futuro in cui una donna (Ursula Andress) e un uomo (Marcello Mastroianni), destinati a uccidersi a vicenda, si ritrovano invece innamorati. Una decina di anni dopo essere stata presentata al mondo, la DS è ancora all’avanguardia ed è la scenografia perfetta per un amore impossibile come quello raccontato nel film.
I FINESTRINI APPANNATI PIU’ FAMOSI DI SEMPRE
La Renault AG-Fiacre Paris del 1910, celebre modello utilizzato dalle truppe francesi durante la battaglia della Marna nel 1914, e conservata al Museo dell’Automobile, non può non far tornare in mente la splendida Renault Type CB Coupè de Ville, modello più lussuoso della stessa epoca. James Cameron riuscì a ottenere, per le riprese del film, una replica della vettura realmente andata a fondo con il Titanic. Jack e Rose corrono lungo i ponti della nave più famosa di tutti i tempi, ancora ignari della sorte che li aspetta, e cercano un luogo dove consumare il loro amore proibito. La Renault, appena acquistata da un facoltoso uomo d’affari che non la guiderà mai, sembra essere stata messa lì apposta per loro.
La Peugeot su cui siamo saliti pochi istanti fa rallenta fino a fermarsi con un lieve stridore di freni. La festa è finita e dobbiamo scendere. Torniamo sul marciapiede dove tutto ha avuto inizio e attraversiamo la strada, infilandoci sotto i portici del centro. Le luci dei lampioni se ne stanno sospese e illuminano le coppie a passeggio. L'atmosfera è quella di sempre, ma quest’anno ha qualcosa di nuovo.